Il 19 luglio più brutto della storia d’Italia visto dal giornalista, scrittore e Maestro d’Italia Alex Corlazzoli

Il 19 luglio più brutto della storia d’Italia visto dal giornalista, scrittore e Maestro d’Italia Alex Corlazzoli

Non ero ancora nato il 19 luglio del 1992. In quell’anno stavo per raggiungere il traguardo della maturità, almeno così dicevano la mia carta d’identità e forse qualche mio professore.

Di quel 1992 ricordo poche cose: l’inizio dell’era di “Tangentopoli”; i volti di Gherardo Colombo, Antonio Di Pietro; Saverio Borrelli e Ilda Boccassini. Ascoltavamo gli “883” con “Hanno ucciso l’uomo ragno” mentre al telegiornale trasmettevano la cronaca di una città, non troppo lontana da casa nostra, assediata: Sarajevo.

Della Sicilia mi avevano parlato senza mai nominare la parola “mafia” e nemmeno “antimafia”. L’importante era sapere che era stata dominata dai greci, dai normanni, dagli spagnoli, dagli arabi. Nulla di più. Sul libro di storia non una parola su Peppino Impastato, su Carlo Alberto dalla Chiesa.

La vita di noi ragazzi della Pianura Padana, avvolti dalla soporifera nebbia, era anestetizzata. Le strade dei nostri paesi erano intitolate ad Alcide de Gasperi e Aldo Moro dove governava la Democrazia Cristiana e ad Antonio Gramsci e Enrico Berlinguer dove regnavano i comunisti. La mia vita è iniziata il 19 luglio.

Non conoscevo Paolo Borsellino. Non sapevo nemmeno che faccia avesse. Non immaginavo che mentre scorrazzavo in motorino qualcuno a 1200 chilometri di distanza da casa mia potesse ammazzare degli uomini e una donna.

Quel giorno avvenne il taglio ombelicale. Quello vero, non quello materno. Non ci fu il tempo di capire, di comprendere cosa stesse accadendo.

Improvvisamente mi ritrovai a vivere in un Paese che non mi apparteneva. Perché il mantra degli “883” fu interrotto dalle sirene? Cosa stava accadendo a Palermo dove mai avrei immaginato di metter piede? Perché avevano…

 

 

Così postò sulla sua pagina Facebook Alex Corlazzoli, Maestro d’Italia, giornalista, scrittore, opinionista, viaggiatore, e tante altre belle cose.

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