Il Cardinal Mùller, colui il quale punì ma non spretò don Mauro Inzoli, attacca Papa Francesco e “chiama” Salvini

L’arcivesco e cardinale tedesco Gerhard Mùller, martedì scorso 28 maggio, beh ha concesso una bella intervista a Massimo Franco sul quotidiano Il Corriere della Sera. L’ex custode dell’ortodossia cattolica, ecco al CorSera ha detto tante cose, alcune anche interessanti e meritevoli di approffondimento. Alcuni passi significativi? Eccoli: <La chiesa sbaglia, con Salvini bisogna dialogare. Non difendo Salvini, ma il suo essere e definirsi cattolico. Cattolici ci sono anche nel M5S, in ogni partito. Difendo la loro fede, non la loro politica. E’ singolare che il Papa riceva le persone più laiciste, e non Salvini>.
Considerato il capofila dei conservatori in vaticano e, in particolare grande critico del Papa, il cardinale Mùller è anche colui il quel che, allorquando era al vertice della Congregazione per la dottrina nella fede, mantenne prete don Mauro Inzoli, l’ex potente sacerdote cremasco, poi in seguito spretato, oggi in carcere per pedofilia. A tal proposito, segue il pezzo, datato 2017 e pubblicato sul quotidiano La Provincia.
Stefano Mauri
ROMA – Cadono le teste in vaticano e più precisamente al vertice della Congregazione per la dottrina della fede, vale a dire l’organo competente a giudicare i comportamenti dei sacerdoti, compresi i casi di pedofilia. E l’eco della ‘scure papale’ risuona sino a Crema, dove brucia ancora la ferita dell’affaire don Mauro Inzoli, l’ex leader carismatico di Comunione e liberazione condannato in primo grado, nel giugno 2016 dal tribunale di Cremona, a quattro anni e nove mesi di reclusione, per violenza sessuale su ragazzini tra i 12 ed i 16 anni.
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