Il palazzo comunale nel medioevo, era il centro politico, amministrativo e sede del governo della città ed era il simbolo dell’autonomia comunale. Questi edifici cominciarono a diffondersi tra l’XI e il XIV secolo. nelle città italiane che si erano rese indipendenti come libero comune.
Caratteristiche architettoniche.
Struttura massiccia e imponente:, in pietra o mattoni per sottolineare il potere della città, più la città era importante e di conseguenza il palazzo comunale era grande.
Torre civica: utilizzata per segnalare eventi e per scopi difensivi.
Logge e portici: spazi aperti per riunioni pubbliche.
Salone delle assemblee: uno spazio grande all’interno per le riunioni del consiglio cittadino.
Stemmi e decorazioni: affreschi e sculture, raffiguranti simboli cittadini ed episodi storici.
Funzioni del palazzo comunale.
Sede del governo locale, dove operavano i consoli eletti dal popolo.
Archivio e tesoreria, dove venivano custoditi documenti redatti dai notai, giudici e le risorse economiche del comune della città.
Luogo di amministrazione della giustizia, con prigioni annesse. la giustizia veniva amministrata dal console eletto dal popolo, affiancato da un notaio che a volte era anche un giudice.
Spazio per riunioni pubbliche, dove i cittadini potevano partecipare alla vita politica.
La città di Crema compare nella storia attorno all’XI secolo, Galvano Fiamma (1283-1385) la cita nell’anno 1061, “ intra Trevilium e Cremam”, successivamente nel 1074 Rozo de Crema vassallo del vescovo di Cremona, viene citato in documenti ufficiali presso Offanengo in una grande assemblea. In un documento del 1087, Crema risulta essere una città murata(castrum Crema) e al suo interno si trovava il sacro palazzo (comunale) dove operavano i consoli, giudici e i notai cremaschi, Il palazzo comunale lo troviamo ancora citato in tre documenti, uno del 1097, l’altro è del 1136 e nel 1154. Il palazzo comunale di Crema, ritorna in un documento del 1184, prima della ricostruzione di Crema del 1185 da parte di Federico Barbarsossa, e qui si apre uno scenario inedito, il palazzo comunale di Crema era ancora in piedi, nonostante la devastazione e l’incendio dei cremonesi, e il notaio cremasco Giovanni Saculi, continuava la sua professione fregiandosi ancora del titolo di notaio del Sacro Palazzo Comunale di Crema. Poi nei documenti del 1185, gli atti sono vidimati dal notaio di Federico Barbarossa.
La funzione del notaio nel medioevo.
Nel medioevo la figura del notaio, svolgeva un ruolo fondamentale nella società, perché la scrittura era un’abilità riservata a pochi. Il notaio era una figura chiave per redigere e autenticare documenti pubblici e privati, come contratti, testamenti, donazioni, atti di compra vendita e registrazioni giudiziarie.
Ruolo e funzione dei notai.
Redazione di documenti: i notai scrivevano documenti legali, e commerciali, garantendo la chiarezza e la validità degli accordi.
Certificazione:i notai fungevano da garanti della legalità e autenticità dei documenti, dando loro valore legale.
Archivio dei documenti: conservavano le copie dei documenti nei propri registri, che potevano essere consultati in caso di dispute.
Consulenza: offrivano consulenza legale alle parti coinvolte negli atti che redigevano.
Formazione: per diventare notaio nel medioevo, era neccessaria una una formazione acquisita in una università o tramite un maestro esperto.
Nei documenti redatti a Crema, appare la formula notarile: actum in castrum Crema feliciter, per gli atti redatti all’interno del castrum e anche actum in loco Crema, per i documenti fatti all’esterno del castrum, ma vicini a Crema, i notai di Crema operavano anche nei paesi del territorio cremasco. Da un’analisi critica dei documenti cremaschi, abbiamo trovato che alcuni notai erano anche giudici del palazzo comunale ,e affiancavano il console per le cause civili e anche per amministrare la giustizia, in qualche caso alcuni atti sono scritti da un avvvocato(causidicus) al posto del notaio. L’avvocato medievale era un esperto di diritto romano e canonico, operava nelle sedi ecclesiastiche e nei tribunali cittadini, in qualche caso sostituiva il notaio quando non era disponibile.
Il giudice: Nel Medioevo, il ruolo del giudice variava a seconda dell’epoca, della regione e del sistema giuridico in vigore. Tuttavia, in generale, il giudice era una figura fondamentale nell’amministrazione della giustizia, operando all’interno di sistemi feudali, ecclesiastici o cittadini.
Non abbiamo idea dell’onorario delle varie figure giuridiche, come i notai, giudici e avvocati, però erano figure importanti, che formavano una casta che li metteva al di sopra dei cittadini.
Nei documenti redatti a Crema e nel territorio cremasco, il notaio è la persona giuridica che firma gli atti, in alcuni casi è anche giudice del Palazzo Comunale di Crema, solo in qualche caso abbiamo trovato un avvocato che scriveva i documenti e anche uno scrittore che redigeva gli atti, vidimati poi da un giudice.
Elenco parziale dei notai, giudici e avvocati di Crema che operavano anche nel territorio cremasco.
Nel 1094 a Crema c’erano i notai Rebede chiamato Oldo e Lanfranco, nel 1097 troviamo Giovanni notaio. Dal 1103 al 1107, operava a Bagnolo il notaio cremasco Andrea, e nel 1115 a Chieve il notaio Arialdi, mentre nel 1117 a Bagnolo gli atti sono scritti dal notaio Agiroldo chiamato anche Bregundio. Tra il 1127 e 1144 tra Crema e Chieve c’era il notaio Bregundio, nel 1142 a Crema c’era Rogerio, nel 1149 a Piazzano troviamo Giovannibuono, e tra il 1149 e il 1157 tra Crema, Capergnanica e Cerreto c’era il noataio Alberico. Nel 1170 e il 1183 a Casaletto Ceredano operava il notaio Rogerio. L’ultimo notaio di Crema del sacro palazzo comunale è stato Giovanni Saculi del 1184.
Notai e giudici:
Nel 1087 a Crema c’era Onricus notaio e giudice del sacro palazzo comunale, nel 1097 operava Lanfranco giudice, nel 1122 Enrico era il giudice del Sacro Palazzo. Ugo notaio e giudice, lo troviamo in 4 atti del 1122, a Pieranica in un atto c’era Uguenzo giudice e nel 1154 in un atto a Cerreto per la rinuncia di beni a Piazzano, troviamo Trussu notaio e giudice del sacro palazzo.
Avvocati e scribi:
Nel 1136 operava in Crema, Pietro avvocato e nel 1138 a Crema svolgeva l’attività l’avvocato(causidicus) Alberto, Due documenti sono scritti da uno scriba e poi vidimati da un giudice, nel 1114 a Bagnolo, Enrico scriptores(scriba) ha scritto i due documenti, poi legittimati dal giudice Lanfranco.