Il punto di Mirko Treviglio, la maestrina e le 20 mila svanziche per le piadine
Siamo alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Il Lungo ha mollato il parapendio, il Largo non ha mai mollato il presidio cittadino. Sull’altra sponda finita la Festa Plutodemogiudaica Rasputin è andato in montagna qualche giorno di controcanto l’Implume è presente più che mai.
Ma è soprattutto La Maestrina che non ha per nulla mollato il colpo. Lasciando da parte per un attimo le sue inclinazioni professorali è pronta a buttarsi su un boccone ghiotto. Soldi, soldi spesi male. Il prossimo consiglio comunale la vedrà tirare fuori una storia ghiottissima che casca come una pera cotta sul tappeto politico della Città Giocattolo. Insomma tremeranno le mutande a più d’uno quando ci si renderà conto che La Maestrina ha pescato un bel jolly da 20 mila svanziche.
Chi le ha spese? E come? Si sussurra in consulenze su come imbottire le piadine romagnole. Ma il crescione c’era anche qua, lo producevamo già sul posto da qualche anno. E allora perché andare a prendere crescione e strutto laggiù in Romagna? Ai discendenti dei produttori l’ardua sentenza.
Tutto questo distrarrà un po’ dal copione che dall’estate scivola nell’autunno. Ci sono il tribunale e la sicurezza. La musalla che, come anticiamo da un’altra parte, verrà installata a casa della Sindaca ma che in realtà nasconde una iniziativa della New Green Power. I supereroi della strada in discesa a destra non guardano in faccia a nessuno. E se in piazza telegrafo La Maestrina punta le consulenze piadinare la New Green Power sta ancora sul binomio tribunale e sicurezza. Stranamente calmi Bibi&Bibò non pervengono neppure. Anzi Bibi non si è visto neppure all’inaugurazione della statua. Mancava anche il Cattocomunista in realtà, si dice fosse ad un campo scuola. Qui quelli della via in discesa a sinistra e quelli del curvone sono tornati a parlarsi dopo un po’ di frizione. Ma questa è un’altra storia.
