Il Ragionier Mario Macalli, tifoso cannibale e gran sostenitore dell’operazione Pergolettese, vicepresidente della Figc (intenso il feeling col presidente Carlo Tavecchio e col “presidentissimo” laziale Claudio Lotito), ma soprattutto patron della Lega Pro (ma la sua “governante” sarebbe sul punto di sgretolarsi), nei giorni scorsi non si è presentato al direttivo di Lega, ma è apparso in televisione sulle frequenze di SportItalia, ospite della trasmissione Speciale Calciomercato condotta da Michele Criscitiello. Questi per il Ragioniere del Pallone sono giorni frenetici, prima di Natale infatti, una fronda interna alla sua categoria non ha approvato il bilancio annuale: il rischio sfiducia con conseguenti nuove elezioni (in tal senso premono l’ex direttore generale Ghirelli e il rivale storico di Macalli Gravina) incombe.
Ebbene, intervistato (appunto) su SportItalia da Criscitiello, Macalli ha risposto a tutto, ecco uno stralcio delle domande (e relative risposte) più intriganti .
Chi ha manovrato l’azione contro di lei?
Al Nord mi appoggiano tanti club, così come mi appoggiano molti al Sud. Pavia, Albinoleffe, Lumezzane mi hanno appoggiato, mentre il Bassano ha votato contro. Io non ho mai rotto le uova a nessuno. Rispetterò le decisioni di tutti, ma mi sarebbe piaciuto che certe rimostranze fossero state fatte a me. Qui invece ci sono troppe chiacchiere.
Perché è finito l’idillio con Ghirelli?
Secondo me da parte sua il problema è nato quando c’è stata la trattativa con la serie B per la divisione dei proventi. Lui, magari, pensava ci fosse stata sfiducia nei suoi confronti perché non la affidai a lui, ma non era assolutamente così. Lotito? Dire che non conta nulla è sbagliato, ma è sbagliato anche dire che conta troppo.
Se salta lei salta anche Tavecchio?
No, non credo. Sono contento di averlo appoggiato e che 50 club di Lega Pro abbiano votato a suo favore.
Stefano Mauri