Il Sanremo della gioia è dove si balla, le pagelle della prima serata

Il Sanremo della gioia è dove si balla, le pagelle della prima serata

Una prima serata sul velluto per questo Sanremo della gioia. Amadeus emozionato in apertura per il pubblico in sala, il ritorno delle gag con gli spettatori. Ma siamo qua per dare le pagelle.

  • Achille Lauro – Domenica, che sappia come colpire l’immaginazione è indubbio. L’anno scorso super vestito quest’anno quasi nudo. Pantaloni in pelle petto nudo e palestra in vista. Nelle pose e nel modo di fare li cita tutti. Lou Reed, Billy Idol. La canzone è una zuccherata, nel senso che potrebbe essere uscita da un disco di Zucchero degli anni 90. La canzone c’è ma non troppo. Ma salirà col tempo. VOTO 6.5
  • Yuman – Ora e qui, pare un Frankenstein venuto da Capo verde. La via soul italiana non funziona mai. E infatti non funziona. La voce c’è anche per carità. Ma da un giovanissimo una melensata cosi anche no. Si dimentica ancora prima che finisca. VOTO 3
  • Noemi – Ti amo e non lo so dire, elegantissima, bellissima, eterea, autori di lusso (Mamhood e Dardust) e allora cosa c’è cyhe non funziona? Che la canzone non pare adatta alle sue corde. Sembra rincorrere le parole e non arriva mai il climax. Ma va risentita. VOTO 5
  • Gianni Morandi – Apri tutte le tue porte, un mix di roba anni ’60 a firma Jovanotti. Parte emozionato poi gigioneggia. In radio tra gli over spaccherà. Il pezzo è divertente e leggero e Gianno non può che fare tanta simpatia. VOTO 6.5
  • La Rappresentante di Lista – Ciao Ciao, prima super hit della serata. Lei è un magnete. La voce è perfetta che pare già un disco. La coreografia rimane in testa e il pezzo è un tormentone che ancora devi finire di sentirlo e già sei lì che canticchi e fai il balletto. Sarà un must in spiaggia, in palestra, in ascensore. Con il culo… ciaooo… VOTO 8.5
  • Michele Bravi – Inverno dei fiori, lui è bellissimo, dark, maledetto. La canzone ha una sonorità anche affascinante. Ma non si fa ricordare. Forse con gli ascolti. Ma speravamo meglio. VOTO 5.5
  • Massimo Ranieri – Lettera al di la del mare, una romanza dal bel testo. Bel canto. Ma ci aspettavamo tutti l’effetto Perdere l’amore. Ma non arriva. Ma sicuramente va risentita bene. VOTO 6
  • Mamhood e Blanco – Brividi, il ballatone che non ti aspetti. Certo loro sono perfetti. Belli, precisi, magnetici. Cosa vuoi digli? Su You Tube dopo la diretta i più visti, già oltre 200 mila wiev alla 1. La canzone è sanremese ma moderna. Il podio è certo. VOTO 7.5
  • Ana Mena – Duecentomila ore, pare una Amandoti dei CCCP in salsa reggetoon. A parte lo stivale rosso inguinale non c’è altro da segnalare. VOTO 4
  • Dargen D’Amico – Dove si balla, scazzato, in rosa. Sgraziato. Il testo più bello con le citazioni che leggeremo sull’internet. La musica più dance che balleremo fino all’estate. Mitico. VOTO 8
  • Rkomi – Insuperabile, una Personal Jesus hip hop rock. Passa un po’ sotto rispetto ai due tormentoni e in classifica la giuria di qualità non lo capisce. Al televoto ne raccatterà assai. E il pezzo è bello. VOTO 8
  • Giusy Ferreri – Miele, le prova tutte anche il megafono. Il pezzo è elegante, distante dalle sue ultime cose. Ma non ha spessore. VOTO 4.5

emanuele mandelli

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