Ilaria Grassani, Food Blogger Emozionale, e … la sua recensione speciale dedicata alla riapertura dell’Osteria del Cerreto

Ilaria Grassani, Food Blogger Emozionale, e … la sua recensione speciale dedicata alla riapertura dell’Osteria del Cerreto

Sveglia presto stamani!

Ieri la prima uscita serale ai tempi del COVID Fase 2 – La Ripartenza!

Avete presente l’emozione al primo appuntamento? É una sensazione strana, sembri catapultata in quella realtà che era così usuale e “scontata”.

Dopo il rinserimento e la normale convivenza al lavoro ormai da settimane, credo che anche questa nuova “situazione” andasse affrontata, imparando a gestirla e conviverci con la responsabilità che ci viene giustamente richiesta.

La mia ultima uscita serale conviviale fu una cena con cari amici che non vedevo da tempo. Fu già una situazione nuova e strana, ci trovammo il tavolo pronto ma “distanziato” e, ve lo dico onestamente, ci lasciò un po’ spiazzati al primo impatto. Io, poco prima di entrare, abbracciai questi amici e fu davvero l’ultimo abbraccio. Fu una bellissima serata, tante chiacchiere, risate, riflessioni sul futuro e ciò che stava accadendo. Eravano isolati dalla “tecnologia”, un po’ di leggerezza dalle tante pesanti notizie che stavano scorrendo da giorni.

É tardi, poco prima di uscire, la mia amica accende il cellulare. Nota la notizia: assalto ai treni a Milano. La gente è in fuga. Viene anticipato che il giorno dopo la Lombardia diventa “zona rossa”.

La serata prende un risvolto diverso e si chiude fuori, davvero, con l’ultimissimo abbraccio, i visi di quelli che non sanno cosa inizierà e cosa cambierà. Torniamo a casa, in auto quasi silenziosi.

Il racconto sopra per farvi capire cosa si smuove ad una serata come quella di ieri. Osservi tutto ciò che ti circonda in modo diverso. Ti sembra persino di non ricordare la strada verso quel luogo che ti piace tanto.

Noti ogni minimo dettaglio sulla bellissima e verdeggiante strada di campagna (che meraviglia quelle spighe già cresciute con il vivace rosso dei papaveri che spunta qua e là!) che finalmente ti portano all’ANTICA OSTERIA DEL CERRETO.

Arrivo al parcheggio ed é la prima botta di “adrenalina”! Urca, non c’è posto? Avete presente? La prima reazione, quelle cose che dicevi spesso, erano così routine. No, tranquilli, un paio di posticini auto poi c’erano.

Inizi a rivedere quei luoghi cari, sei un po’ “impacciata” perché non sai bene come funziona esattamente quando superi quel cancellino aperto. Mi fermo ad ammirare il giardino esterno così minuziosamente curato (usualmente pranzi e cene lì ho fatti nelle bellissime sale interne).

Ho chiesto all’amico Stefano Scolari un tavolo fuori, semplicemente perché la temperatura si presta e permette di godersi ancora qualche serata senza soffrire per il caldo afoso (che personalmente non sopporto!) e senza essere assalita dall’invasione barbarica delle zanzare che, non so perché, quando arrivo io … fanno festa!

Mi viene riservato il tavolo nella posizione più bella, vista giardino, accanto il suono dell’acqua che scorre da quel vaso di terracotta; sembra il sottofondo di una meditazione.

È la pace assoluta! Come mi ha fatto felice!

Lui ancora non lo sa, il grande Chef è in cucina, ma poi glielo dico.

È doveroso esprimere il mio grande apprezzamento nella cura di ogni cosa.

Ha gestito tutto con grande professionalità, serietà, solarità l’accoglienza di ognuno di noi

Ho percepito il suo desiderio di poter interagire con più calore con i suoi clienti, perché é evidentemente nella sua natura e questo gli fa onore! È davvero una spanna sopra! Il “coccolare” uno ad uno i clienti che sono nel tuo locale sono uno di quei gesti che apprezzo di più. Avete presente come quando andate ad un Concerto e poi vi fermate a chiacchierare con gli artisti per condividere la serata vissuta? É una sensazione di questo tipo!

Quando poi, dopo la cena, mi sono fermata a chiacchierare e salutarlo, ho sentito quanto non sia facile convivere con questi nuovi “schemi”, eravamo inizialmente con uno sorta di stato d’animo “impacciato” alla prima uscita per intenderci! Ma, sul serio, non poteva fare di più ed é stato “schifosamente” perfetto come in ogni cosa che fa … come ogni piatto che cucina!

A proposito … volevate sapere dei piatti? Scusatemi, mi sono persa in un fiume di emozioni e lo avrete capito!

Ho finalmente riattivato la modalità “ON” ai suoi consueti “Girorisotti”

Adoro queste serate culinarie!

Ho chiesto un calice di fresco Prosecco all’arrivo e poi sono finita in un’isola felice assaporando quel caldo gnocco fritto accompagnato dai suoi ottimi salumi, polpettine e polentina calda (apprezzo da sempre la qualità e freschezza dei suoi prodotti e, non a caso, ero da quelle parti ).

E poi è partito un viaggio nella degustazione dei suoi succulenti risotti. Sarei andata ad abbracciarlo quando é arrivato il Cameriere con il primo risotto e mi ha chiesto: “Risotto Bellalodi … lo vuole?”. Ho risposto: “Sta scherzando, sono qui per questo!”.

Ho fatto il bis! Muti, oggi vado a smaltire in bici!

Slurp! Visualizzo ancora tutto quello che passava davanti ai miei occhi. A seguire, un profumatissimo risottino con funghi porcini, poi un morbidissimo tuffo in quello con provola e radicchio e un trionfo finale con risottino con speck e zucchine (Stefano, me lo dici poi come riesci a tagliare così quelle zucchine?).

E vuoi che, seppur sazia da scoppiare, rinunci al dolce. La delicatezza infinita di quel celestiale dessert all’amaretto. 😍

Un caffè e … un Mirto … e lì é stato il TOP perché, ahimè, in troppi non hanno saputo accontentare questo mio vizio (Sardi esclusi ovviamente!). Invece é una delle cose che apprezzo, il dopo cena, il bicchierino, due chiacchiere ancora, seduta, in quella bella atmosfera.

Siamo rimasti con ” A presto Stefano!” e l’immancabile passeggiata verso la splendida Abbazia per godere di questo nostro gioiello d’arte nel silenzio della notte con il solo suono dell’acqua dal Mulino che arriva da laggiù.

Sostenete, con responsabilità e attenzione, i locali! Hanno bisogno di ripartire!

Saranno lì anche dopo …. ma se ci saremo ora!

Complimenti Stefano!

P.S.:

special thanks a Simona per la simpaticissima mascherina fashion style

Ilaria Grassani

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