Ho conosciuto Wladimiro nella mia prima vita , quando avevo 8 anni, presso la dimora signorile della famiglia Zaghen in Sergnano, naturalmente mentre dipingeva. Ho conservato un ricordo bellissimo: si era sotto un porticato dove pendeva un profumato glicine, sito al primo piano, e a lato un parapetto di colonne in marmo. In basso scorreva placida la roggia Molinara dentro la quale era immerso “fino alla cintola” una maestosa ruota di un mulino in ferro. Wlady aveva circa 18 anni.
Credendo di avere onorato la persona e la sua arte, sabato 24 Maggio 2025 alle ore 17:30 ho introdotto la figliola che con poche parole toccanti ha ricordato il papà, in un sabato cremasco qualunque, dinanzi a un pubblico attento. Ivi l’assessore alla cultura di Crema il dottor Giorgio Cardile come sempre ha speso brevi pensieri sapienti e concetti sulla sostenibile leggerezza dell’essere artista. Stesse elaborazioni ha formulato il consigliere regionale Matteo Piloni, dando la stura ad una vera lectio magistralis del professor Cesare Alpini di Pianengo sulla spiritualità della ex chiesa, opera di Agostino de Fondulis (1511-1523 ) primo Rinascimento Lombardo. E naturalmente l’apologia della sua trascendente arte ove si rincorrono sora Metafisica e frate Eros nell’eterno sogno onirico di Wladimiro Sacchi da Bottaiano (Cr).
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