Ivo Misani, vita e morte dell’orafo mecenate che ha fatto vivere Gradella

Ivo Misani, vita e morte dell’orafo mecenate che ha fatto vivere Gradella

Un borgo antico, un orafo noto in tutto il mondo, una morte non dico misteriosa ma inaspettata. Pare l’inizio di un noir padano. Potrebbe esserlo. Ho il raffreddore, giustamente ad inizio anno e l’ultimo giorno di ferie cosa di meglio. Quindi me ne stavo steso a cazzeggiare. Non avevo ancora affrontato il Pc e gli sggiornamenti di Sussu, terminato il periodo Natalizio si deve ripartire. Mi suona il telefono. E’ un amico e lettore di sussu che mi raconta una storia, o meglio, mi getta un osso: “senti“, mi fa, “la sera di Capodanno ero in casa e mi sono messo a guardare nelle vecchie scatole di effetti personali e mi è capitata in mano una bella medaglia commemorativa. Solo che non so di cosa. Non ricordo. Sulla medaglia ci sono solo tre scritte: Gradella, Misani e una data 29-XI-92“.

Partiamo da qua. Basta poco per scoprire che stiamo parlando di un personaggio che personalmente non consocevo ma che ha una storia molto particolare: Ivo Misani. Un orafo, il cui brand è ancora tra i più noti al mondo da Milano a New York. Un orafo che a Gradella è seppellito. Sarà stato un mecenate che ha amato il borgo cremasco? Mi chiedo. Mi metto a fare qualche ricerca ulteriore. Nato a Milano il 5 novembre del 1938 è morto il 28 gennaio del 1993, quindi giusto 24 anni fa.

Una morte che il quotidiano La Provincia, in un articolo del 30 gennaio del 1993 descrive così: “Un notissimo orafo di Rivolta d’Adda, Ivo Misani, 54 anni,è stato ritrovato senza vita nel canale Muzza che scorre vicino al territorio milanese. L’uomo si sarebbe tolto la vita, anche se nessuno al momento riesce a comprendere i motivi del suo gesto. Ivo Misani è ricordato, infatti, come persona squisita sempre pronta a collaborare per iniziative a favore della comunità. Il centro della sua attività era Milano in via Monte Napoleone dove creava gioielli apprezzati in tutto il mondo. Solo pochi giorni fa era stato in madagascar per affari“.

Una moglie americana, due figli piccoli, l’amore per il territorio: Misani da qualche tempo si stava battendo per la riqualificazione del borgo di Gradella. Più o meno nel periodo attorno alla data riportata sulla medaglia era stato organizzatore della prima edizione della sagra del paese, per cui forze la medaglia è commemorativa dell’evento. In quella occasione aveva strappato al sindaco di allora la promessa di portare mel borgo gli allacciamenti di acqua e metano. Ma c’è di più. Stava lavorando per la costituzione della fondazione Aimo Maggi, in ricordo del conte pilota che di Gradella è stato l’ultimo proprietario, la contessa Camilla vedova di Aymo vendette infatti i possedimenti storici del conti Maggi nel 1982.

Insomma una bella storia che mi affretto a raccontare al nostro amico, che ha ritrovato in casa un piccolo tesoro quindi, visto che il brand Misani è rinomato e apprezzatissimo ancora oggi, anzi ancor più di ieri. Era uno che vedeva avanti infatti Ivo, attivo sin dal 1965 è stato il primo orafo engli anni ’80 ad avvalersi di tecnologie computerizzate. Insomma una bella storia che potete andare avanti a scoprire voi facendo qualche ricerca in rete.

Emanuele Mandelli

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