Diciamo la verità: sulla carta, sembrano al momento esserci formazioni (tipo solo per fare 3 nomi: Pro Patria, Crema e Rezzato) decisamente più attrezzate per tentare l’allungo diretto in Lega Pro. Ma la Pergolettese, comunque è lì e, appena troverà una sua dimensione, si spera prima possibile, ecco potrà (eventualmente) dire la sua. Ma non si può chiedere la luna o di vincere il campionato a tutti i costi a mister Pierpaolo Curti: del resto la rosa intrigante che l’anno scorso mise insieme la striscia record di vittorie consecutive, per vari motivi (per carità magari tutti condivisibili) di fatto non c’è più, ergo è necessario trovare l’amalgama giusto per decollare, far bene e … provare, con “Occhi da Tigre” ad arrivare lontano. Poiché così vuole lo spirito guerriero cannibale. Vero?
Come dice (tuttavia) un detto famoso, fatte le dovute specifiche, mai dire mai, l’importante è non illudere nessuno, cosa che giustamente nessun dirigente gialloblù ha fatto.
Testa bassa e correre: questo il motto del saggio basso profilo adottato dal presidentissimo Massimiliano Marinelli e del deus ex machina Cesare Fogliazza.
Domenica i Curti Boys faranno visita all’ambiziosa Bustese, compagine intrigante da affrontare con la guardia alta e il cuore acceso. Arrivassero i tre punti, all’ambiente (città, tifosi, avversarie) arriverebbe un chiaro segnale e … magari lo stadio Giuseppe Voltini si riempirebbe di maggior entusiasmo, che le curve malinconicamente vuote quando il Pergocrema (nome che suona meglio) ehm… la Pergolettese, mettono appunto malinconia.
Stefano Mauri