È verso mattina che a volte, alcuni sogni si fanno più intensi e sgomitano a più non posso con l’indefinito-multiforme del dormiveglia, per farsi ricordare dalla memoria anche alla luce del sole. E stavolta nella bizzarria dell’inconscio (addormentato ma vigile) era il turno di Piazza Garibaldi a Crema. Tutta inondata d’acqua, almeno fino al primo piano delle abitazioni. Ma non era un disastro ecologico, bensì una sorta di gigantesca piscina caduta dal cielo, in una rilassante massa liquida dall’azzurro cristallino senza confini (se non quelli della planimetria geometrica urbana). Solo soletto, vi nuotava sereno un simpatico orsacchiotto pronto a posarsi anche sulla testa del monumento centrale che per l’occasione s’era trasformato dal “prode eroe dei due mondi”  in una grande madre orsa, con la testa ricurva verso l’alto “a mirar le nuvole”. Quasi fosse un attore, il cucciolo s’era messo in posizione strategica e i due animali, uno di cellule viventi e l’altro di pietra, si fissavano negli occhi con affetto. Non so dove fossi appostato con il mio telefonino a scattare foto (probabilmente all’altezza del panettiere Serafino), in ogni caso sopra le acque profonde almeno 4 metri. Nel sogno ero entusiasta di quegli scatti e mi attraversava “una gioia incontenibile che sapeva di eterno & di adolescenza”. Sopra le teste dei plantigradi un cielo blu intenso (lo stesso colore dei tremolanti riflessi dell’immensa massa d’acqua) e un risplendente spicchio di luna. Dopo le riprese, l’orsacchiotto, tornò a nuotare pacifico e sereno in direzione di via Mazzini e la scena cambiò. (Peccato, i bei sogni rilassanti e carichi di energie positive dovrebbero durare intere giornate, se non addirittura settimane!). Stavolta, sempre nel sogno, spalancai una finestra (ero dunque approdato sulla terra ferma) e vidi sotto il selciato della Piazza nella sua normalità quotidiana, senza nessuna traccia d’acqua e con la gente che passeggiava tranquillamente con un pezzo di focaccia in mano, un giornale o una valigetta ventiquattrore…

 

Così scrisse il FotoScrittore Arrigo Barbaglio, Eccellenza Artistica da esportazione e da Chapeau!

sm

(Visited 1 times, 1 visits today)