Sabato 16 novembre 2024, alle ore 17.00 nel Salone Pietro da Cemmo del Museo Civico di Crema e del Cremasco (Piazzetta Winifred Terni de Gregorj 5) si terrà la conferenza di Giorgio Viola intitolata “Un angelo sull’Atlantico” dedicata al 75° anniversario della  trasvolata atlantica L’Angelo dei Bimbi.

L’iniziativa è promossa dal Comune di Crema Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Museo Leonardo Bonzi.

La conferenza, supportata da immagini descrittive, intende ripercorrere l’impresa dell’epico volo di due straordinari personaggi, Leonardo Bonzi e Maner Lualdi, che nel 1949 a bordo di un aereo Ambrosini SAI 1001 denominato L’Angelo dei Bimbi, con motore Alfa Romeo, compirono la trasvolata oceanica Milano-Buenos Aires e riuscirono a raccogliere una cifra molto consistente da parte dei nostri connazionali d’oltre oceano a beneficio dei mutilatini di  don Carlo Gnocchi. 

Fu un evento memorabile anche per la storia dell’aeronautica e sollevò un grande entusiasmo per l’epoca.

A Leonardo Bonzi, cittadino cremasco,  è stato dedicato un Museo situato nell’antica villa di famiglia a San Michele di Ripalta Cremasca. 

Giorgio Viola è nato a Modena nel 1960. Da oltre vent’anni ricercatore e pubblicista di storia e tecnica aeronautica. Nel 2022 ha pubblicato per l’editore il Fiorino di Modena “Aviatori Modenesi nella seconda guerra mondiale” in concorso all’11° Premio Letterario aerospaziale “Giulio Douhet”, indetto dall’Associazione Arma Aeronautica.

 

Leonardo Bonzi sportivo alpinista aviatore esploratore produttore e regista cinematografico.

Erede di una nobile famiglia cremasca, originaria di Ripalta Cremasca, nasce a Milano nel 1902 dal conte Iro e da Sarina Nathan, nipote del famoso sindaco di Roma Ernesto Nathan. Consegue la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica (1927) e l’anno seguente in Economia presso la Bocconi (1928).  

Nella sua vita poliedrica Bonzi si segnala per numerose imprese in campi disparati a livello internazionale: sport, alpinismo, aviazione, esplorazione, cinema.

Nel 1924 milita nella squadra italiana di bob e vince il titolo olimpico a Chamonix ai primi Giochi invernali sulla neve; è inoltre protagonista di numerose avventure alpinistiche. Nel tennis è per quattro volte campione italiano e partecipa a numerosi tornei internazionali: in Argentina nel 1930, in Africa nel 1931 e in India nel 1932-33. Le mete sono scelte accuratamente dallo stesso Bonzi che, dopo aver ottenuto nel 1930 il brevetto da aviatore, intraprende numerosi viaggi in terre inesplorate. Bonzi fissa in immagini e racconti diaristici le sue memorie, veri e propri reportage che vende ai giornali, inoltre pubblica un libro-memoriale delle sue imprese: Deserti di ghiaccio, oceani di sabbia, edito da Hoepli nel 1936.

Nell’estate 1933 con un aereo Caproni 101 si reca in Persia per una spedizione alpinistica con il geologo Ardito Desio; l’anno seguente raggiunge il Medio Atlante per mostrare come sia possibile praticare lo sci in Marocco, accompagnato dagli elogi dei giornali italiani e internazionali; poi si sposta con quattro amici alpinisti in Groenlandia sempre per scalare vette sconosciute. Ancora nel 1937, il viaggio di nozze con Elisa Lentati avviene a bordo di una Lancia Aprilia diretta in Afghanistan, in un percorso di 11.000 km. 

Nello stesso periodo Bonzi compie numerose imprese aeree, come la prima traversata del Sahara nel 1935 o, quattro anni più tardi, il record del volo più lungo senza scalo con un aereo da turismo da Roma ad Addis Abeba (1400 km); nel 1948 sposta la distanza da Udine a Massaua, sempre a bordo di un apparecchio da turismo, mentre l’anno seguente effettua la spedizione senza scalo da Milano a Buenos Aires, denominata L’Angelo dei bimbi, a scopo benefico. Durante la guerra è attivo nei servizi aerei speciali, a Gibilterra e in Africa Orientale, oltre che sul fronte greco-albanese. Quando si congeda, con il grado di tenente colonnello, ha al suo attivo 2000 ore di voli di guerra, una medaglia d’oro, quattro medaglie d’argento e una di bronzo, una croce di ferro e una medaglia interalleata.

Negli anni di guerra Bonzi si avvicina al cinema quando, tra una missione e l’altra, soggiorna a Roma e partecipa alla vita mondana della capitale, qui conosce l’attrice Clara Calamai, che sposerà nel 1945. A partire dagli anni cinquanta Bonzi si dedica alla produzione di film, fonda insieme a Carlo Ponti la società “Ata-cinematografica”. Il suo apporto più diretto al cinema lo esercita quando, grazie all’esperienza maturata nelle numerose imprese di esplorazione, diventa promotore di un filone cinematografico di film-réportage. Una Lettera dall’Africa (1951), di cui è regista, prodotto dall’Istituto Luce (1952) in Ferraniacolor. Si tratta di un documentario che racconta il viaggio-traversata da Tripoli a Mogadiscio realizzato da Bonzi in compagnia di Maner Lualdi a bordo di un’auto Alfa Romeo 1900: un “viaggio sentimentale” che chiude la stagione di un cinema che rievoca il periodo coloniale.

In seguito i film vengono prodotti da Bonzi con l’Astra Cinematografica dei Fratelli Ferranti, una società di produzione di documentari e di cinegiornali, come Mondo libero.  

Il primo è Magia Verde (1951-1952), girato in Amazzonia, che ottiene il premio speciale al Festival di Cannes. Ad esso fa seguito Continente Perduto girato nel 1955 tra Siam, Hong Kong, Cina e Isole Indonesiane, premiato nuovamente a Cannes, infine Muraglia Cinese (1957), che registra immagini di una Cina inedita. Il film, diretto da Carlo Lizzani, vince il David di Donatello.

Leonardo Bonzi, insieme alla terza moglie Jacqueline De Rieupeiroux, trascorse la vecchiaia nella villa di San Michele di Ripalta Cremasca e nella sua tenuta di caccia del Marzale. Morì il 29 dicembre 1977. 

Oggi a San Michele ha sede il museo, voluto e realizzato dalla figlia Emilia, ospitato nelle scuderie della villa.

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