Al Business Forum Italia – Congo 2025 quindi, evento strategico, inserito nell’ambizioso, importante, lungimirante “Piano Mattei” (progetto del governo italiano per rafforzare i rapporti con l’Africa, basato su partenariati paritari e condivisi), tenutosi nella Repubblica del Congo, lo scorso mese di maggio, per parlare della propria esperienza: agricola e manageriale, c’era pure Mattia Caleffi, managing director, “Ambasciatore degli Esteri”, della Cantina Caleffi, gioiello dell’agricoltura cremonese.
Mattia, come è andata la tua esperienza africana?
Benissimo, all’interno del panel istituzionale di alto livello presieduto dal Professor Jean Leonard Touadi, Coordinatore Speciale presso la FAO delle Nazioni Unite, ho appunto avuto il privilegio di intervenire sul tema dell’agricoltura sostenibile e della governance nei Paesi emergenti, contribuendo con la visione imprenditoriale – agricola e il nostro impegno sul campo, nel dare, diciamo il contributo, o meglio, l’esempio di noi Caleffi. Il Forum ha riunito rappresentanti apicali del sistema delle Nazioni Unite, autorità governative e leader del settore privato per promuovere un dialogo pubblico-privato orientato alla creazione di partnership strategiche e durature, in linea con gli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa.
Desidero dunque esprimere la mia profonda gratitudine all’Ambasciata d’Italia, alla Professoressa Laura Mazza e a tutti i partner istituzionali per la fiducia e la visione condivisa che rendono possibili iniziative di tale rilevanza.
Insomma, nel gotha del Made in Italy, in quel di Brazzaville, grazie a voi Caleffi c’era pure il sistema Cremona?
Esattamente e ho rimarcato, come, a Spineda, per noi la vinificazione è solo arte e produzione di vino naturale, attraverso pratiche agricole sostenibili, ma anche visione che ci ha consacrato quale emblema di innovazione e raffinata eccellenza italiana nel mondo. La Repubblica del Congo, terra ricca di risorse da valorizzare, grazie al Piano Mattei, potrà avviare un percorso di sviluppo agricolo sostenibile, con l’obiettivo di rispondere alla necessità di incrementare la sicurezza alimentare congolese. Io ho portato un contributo, il nostro.
Possiamo dire che i vini Caleffi sono arrivati in Congo?
Diciamo che il Mondo Caleffi è stato spiegato, tra le migliori eccellenze italiane, in una platea importante e qualificata. Ho portato alcune bottiglie di Evvéa, la Malvasia di Candia ferma, per omaggiare qualche autorità presente e prossimamente, l’Hilton Hotel Les Tours Jumelles di Brazaville, riceverà, in prova, la selezione Caleffi. Ma l’importante è aver parlato, in un meccanismo internazionale qualitativamente elevato, in una mission impegnativa e ambiziosissima, del nostro lavoro quotidiano a Spineda.
stefano mauri