Mister Scarpellini, il trainer del Romanengo, guarito dal Covid-19 si racconta a CalcioBresciano.it

Mister Scarpellini, il trainer del Romanengo, guarito dal Covid-19 si racconta a CalcioBresciano.it

La fine di un incubo. L’abbraccio ai figli e un nuovo inizio. “Oggi qui a casa mia è festa, ho trascorso un mese con mille preoccupazioni per la testa, salutando i miei bambini dietro a un cancello. Finalmente è tutto finito, abbracciarli di nuovo è stato meraviglioso”.

Mister Roberto Scarpellini tira un sospiro di sollievo. L’emergenza Coronavirus aveva sfiorato la sua squadra all’inizio dell’epidemia, quando dovette rinunciare a due giocatori del suo Romanengo residenti a Codogno, poi lo ha colpito in prima persona.

“Un mal di schiena feroce e una febbre che non voleva saperne di andarsene. Tutto è iniziato così, finché la mia dottoressa mi ha consigliato di andare in ospedale a fare delle lastre perché non saturavo bene. Sono andato a Manerbio, dove bazzico spesso essendo commissario di polizia locale. Il fatto è che non l’avevo mai visto così. Era un luogo spettrale, deserto, avvolto nel più totale silenzio. Temevo di essere ricoverato, ma il responso delle lastre è stato buono. O meglio, avevo il Covid-19, ma non ero grave a al punto di restare in ospedale. Mi hanno registrato come soggetto sintomatico e sono tornato a casa, restando sempre in contatto con la mia dottoressa e curandomi con una raffica di antibiotici. Il momento più brutto? La notte in cui ho scoperto cos’è la fame d’aria. Non lo auguro a nessuno e l’ansia che è subentrata non ha certo giocato a mio favore. Restavo sveglio per la paura di addormentarmi e non respirare più”.

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