Museo da rivedere magari con cibo e sport, poi … biglietti a 4 euro per tutti?

Così com’è pensato, strutturato e utilizzato oggi, il museo civico di Crema del Sant’Agostino, oltre a produrre perdite pesanti, ecco mi si consenta la forzatura, non serve praticamente a nulla e nessuno. Ora, Gianni Risari, uno che sa quel che dice e che ha idee d’avanguardia, in un’intervista concessa proprio a me disse che il sistema museale Cremasco andrebbe rivisto, riveduto, modernizzato e reimpostato mettendo, eventualmente, al centro del villaggio le leggendarie, oggi poco conosciute ahimè e valorizzate, piroghe.
Nota a margine: l’intero servizio ricettivo culturale di Crema e hinterland va rivisto perché per esempio, la ricettività in quel di Palazzo Pignano, laddove la Pieve Romanica e gli scavi romani potrebbero attrarre gente, ecco praticamente è un’illustre sconosciuta. Ma questo è un altro discorso, ergo torniamo nella capitale del Granducato del Tortello ove, il centro culturale Sant’Agostino, magari ridotandolo, come sostiene il buon Renato Ancorotti, della biblioteca, eventualmente potenziandolo inserendo sezioni consacrate allo sport e all’enogastronomia (in tal senso Mister Bistek Antonio Bonetti, dal Tortello alla Gnocca ne avrebbe di documenti da mettere in giuoco, ndr), certamente potenziando la cosiddetta area piroghe e l’ospitalità, chissà magari diventerebbe più appetibile e sensuale. Poi il tutto andrà messo in rete, in circuito, collegando visite a Pandino, Palazzo Pignano, Soncino e Cremona: del resto, pur bellissima, Crema da sola, di strada, senza fare sistema sul serio, per così dire ne … farebbe pochina, no?
Dulcis in fundo: risistemato, contestualizzato, rivisto e ripesato in chiave moderna e capillare, allora si dovrebbero applicare prezzi calmierati ai vari pacchetti turistici nostrani, o … perché no, mettere un ticket simbolico a 4 euro, eccetto i bimbi sotto i 12 anni, per l’ingresso al museo. Che ve ne parte questa perla di un pirla?
Stefano Mauri