“Nata Bene” è l’autobiografia di Jessica Rizzo, ex pornostar, oggi imprenditrice. Anni fa gestì un localino sexy pure a Rivolta d’Adda…
La biografia di Jessica Rizzo si intitola “Nata bene” (D Editore). Che poi è l’etimologia greca del suo vero nome. Si chiama Eugenia. Pornoattrice, imprenditrice, manager di club privè. Anni fa, per qualche anno gestì un locale pure a Rivolta d’Adda, un discosexybar assai gettonato, apprezzato e frequentato all’epoca. E la Jessica per un periodo a Crema, beh era di casa. Per lanciare il suo libro, nei giorni scorsi, ripresa dal sito Dagospia è stata intervistata da Libero Quotidiano. Ecco un passaggio dell’intervista…
Le è sempre piaciuto farsi riprendere mentre faceva sesso?
«Sì. Abbiamo cominciato da soli con la telecamerina. Ma era poco eccitante. Mi piaceva l’idea di un cameraman intorno che cogliesse i dettagli. All’epoca c’era Fermo Posta, dove lasciavi gli annunci per incontrare altre coppie scambiste. Poi abbiamo conosciuto i primi registi amatoriali, presto siamo entrati nel giro dei trasgressivi. È stato tutto molto naturale. All’inizio andavo in video con la parrucca».
Dal porno casalingo ai set professionali. Com’ è andata?
«Eravamo un fatto nuovo. C’erano gli attori porno, ma erano singoli. Noi eravamo la coppia trasgressiva, quella della porta accanto, che faceva performance hard davanti alla telecamera. Io non volevo diventare famosa, era un gioco che mi eccitava, non un lavoro».
Ha un club per scambisti a Roma. È un genere di intrattenimento che funziona ancora?
«Funziona, ma in maniera diversa. Un tempo era frequentato da persone grandi, con vent’ anni di matrimonio alle spalle, che volevano ravvivare il rapporto. Adesso ci sono i ragazzi giovani. Ma non sanno approcciare. Sono abituati con Internet. Vogliono farsi una scopata e trovano già tutto apparecchiato, non devono sforzarsi nel corteggiamento. Sono meccanici».
