Nella legge elettorale spunta la tassa sui candidati, a Crema 10 euro a votante per avere 6 nomi sulle schede
Forse non tutti sono appassionati burocrati che si leggono le leggi e le leggine che regolano il nostro paese. A noi piace. Sappiamo che si avvicinano le elezioni amministrative. Ma come si vota per questa tornata del 2017? Sbarramenti, coalizioni, schede? Ci siamo spulciati un po’ la legge elettorale approntata per queste amministrative e abbiamo trovato una cosa che non vi hanno ancora raccontato. Nelle città sotto i 15 mila abitanti si stima che i candidati in corsa siano 2, nelle città sopra i 15 mila abitanti 3. Per ogni candidato in più saranno applicati dei balzelli per coprire le spese legate a stampa delle schede, pagamento degli scrutatori. E queste spese saranno riversate sui contribuenti.
Ergo: pagheremo una tassa unatantum per ogni candidato oltre i 3 che sarà in gara nella nostra città. Ad oggi i candidati certi sono 5, potrebbero diventare 6 presto. Lo sappiamo abbiamo Stefania Bonaldi per il centro sinistra, Chicco Zucchi per il centro destra, Mimma Aiello per la sinistra, Carlo Cattaneo per i 5 stelle e Luca Grossi per il Popolo della famiglia a cui potrebbe presto aggiungersi Gianni Risari.
La legge elettorale prevede una spesa media di 97.454 euro in più per ogni candidato. Quindi ad oggi Crema ha una tassa sicura di 194.908 euro da spalmare sui cremaschi, che potrebbero diventare 292.362 euro con l’arrivo del sesto candidato. E potrebbe non essere finita. La tassa verrà spalmata sugli aventi diritto al voto. Facciamo due conti. All’ultima tornata gli aventi diritto al voto in città erano 26.772. Ergo preparatevi a sborsare 3.64 centesimi a testa per ogni candidati in più oltre ai 3 stimati. Quindi se i candidati saranno 6 una bella cifretta di 10.92 a testa, che per una famiglia media padre, madre e due figli di maggiore età sono 43.68 centesimi. Benvenuti in Italia. Informazioni QUI
Emanuele Mandelli
