Non ci meritiamo manco il Tortello. Cremaschi dove vogliamo andare?

Non ci meritiamo manco il Tortello. Cremaschi dove vogliamo andare?

Allora, tanto, ma tanto tempo fa, quando ancora il Granducato del Tortello (ora ci credono solo certi cremaschi) era un’oasi chiusa, divisiva, introversa, piaciona, fine a sé stessa e autoreferenziale per eccellenza, l’allora acuto procuratore della Repubblica Benito Melchionna lanciò l’allarme sulla possibile chiusura del tribunale di Crema. Ma l’autorevole grido d’allarme fu sottovalutato, come, ancor prima si sottovalutò l’aver rifiutato, ci … mancava solo quello, o meglio, respinto al mittente, nella fattispecie Cremona, la proposta di costruire sulle rive del Serio un carcere. Progetto questo che, senza scandalizzare nessuno, chissà magari poteva lasciar traspirare successive possibilità. Ma noi siamo fatti così, manco i Tortelli Cremaschi (poi spiegherò il perché) ci meritiamo, ci bastiamo semplicemente da soli, altrimenti poi …di che sparleremmo?

Per la cronaca, il trasferimento del tribunale a Cremona, per carità opzione discutibile, è la conseguenza di tante cose, ma è una mediazione, imposta dalla politica generale – nazionale e firmata da tante, trasversali voci. Liberissimi di rimpiangere il passato e costruirci intorno demagogia pura (comprese campagne elettorali), ci mancherebbe, ma forse sarebbe veramente ora di voltare pagina e svoltare oltre: che mentre il mondo fluido ahimè scorre, il Cremasco denso e suddiviso in troppi feudi, beh è immobile. Del resto, ciò che è stato, partendo proprio dal tribunale, più non sarà e, badate bene, se non cambiamo pelle, se non entriamo nel concetto che siamo nel 2017 ed è ora di correre facendo sistema, noi cremaschi continueremo, con le nostre ferrovie da Far West, con l’economia in mano alle multinazionali (e per fortuna abbiamo ancora imprenditori veri che fanno impresa, l’alimentare e la cosmesi, altrimenti …), col mercato coperto che (evviva il dottor Umberto Cabini che l’ha gridato ai quattro venti) è un posto quantomeno da rivedere per quanto riguarda estetica, impatto e sostenibilità, con due squadre transgeniche di football in serie D e la gente che… però, distratta preferisce guardare la serie A in Tv, con le nostre 37555 liste civiche amministrative (ma la maggioranza dei cremaschi non ha votato), coi nostri eterni sospetti, con le nostre chiusure mentali, ecco continueremo, soli senza nemmeno bastarci, veri e propri  Peter Pan immaturi, sì proseguiremo, ciechi e sordi a bastarci solamente a noi stessi.

Che c’azzeccano le perle di un pirla, quali queste sono, i Tortelli Cremaschi? Eccovi accontentati, ammesso, ma non concesso la cosa vi intrighi.

Re o Pop (che dir si voglia) Tortello anche quest’anno, alla faccia dell’inclusione (quella non sbandierata che fa crescere e guardare oltre), mentre in zone vicine (tipo Desenzano del Garda ad esempio) manco poi lo conoscono il nostro celebre e inflazionato piatto, la capitale del Granducato proseguirà nel solco arido di proporre due Tortellate estive. Fini essenzialmente a sé stesse naturalmente. Sì, siamo strani e un pochino fuori dal tempo noi cremaschi. No?

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