“PAGINE DI STORIA CREMASCA”

Crema 02 novembre 2024

 

Nuovi documenti, ritrovati sulla così detta: “Madonna di Foligno”.

 

1°documento:

Feste nella villa di Palazzo Pignano, in casa del nob. Sermone Vimercati, 23 dicembre 1529, alleghiamo la documentazione.

Racconto del dott. Luigi Benvenuti, tratto dall’Almanacco Cremasco del 1848.

Trattasi della seconda cena organizzata da Sermone Vimercati, per finanziare parte del costruendo Palazzo Comunale di Crema, allestita con un sontuoso banchetto nella villa di Sermone e sua moglie Ippolita Sanseverino, oggi proprietà dei Conti Marazzi di Palazzo Pignano nel 1529, con illustrissimi invitati come il figlio del Re di Napoli, il podestà di Milano, duchi, marchesi, conti e ambasciatori ecc.

2° documento

Egli è fondamentale per comprendere la palingenesi del dipinto commissionato al ventottenne Raffaello Sanzio, riguardante la così detta Madonna di Foligno.

E’ chiaro che l’evento celeste e o bellico, rappresentato da Raffaello, su quella tela, come certificano i luminari di fine ottocento, il 18 marzo 1891 nella seduta della specula vaticana il direttore di essa, P.F. Denza, riferì a nome dell’astronomo H.A. Newton di New Heaven nel Connecticut, che aveva dimostrato che quel globo di fuoco fosse un meteorite, ricordando essere quello caduto nel cremasco nel 1511”. Questa stessa comunicazione la fece l’Holden direttore dell’osservatorio di Lick, in California. Lo confermò il daubreé all’accademia delle scienze di Parigi, si lesse sui giornali, sicché pare possa ritenersi come certo che Raffaello Sanzio in quel segno (la meteora dipinta nella così detta Madonna di Foligno o… di Palazzo Pignano). Non colorì un’arme guerresca ma bensì una meteora celeste.

è inerente alla battaglia di Agnadello, che vide la Francia, scontrarsi con la Serenissima a ridosso del castello di Palazzo Pignano, dimora di campagna di Sermone Vimercati, sfiorato da enormi bombarde. E, o la meteora ben descritta da Pietro da Terno, che cadde nel Moso, accanto alla sopra citata dimora di Sermone Vimercati. La battaglia di Agnadello, ebbe il suo culmine il 14 maggio del 1509, con la vittoria del Re di Francia sulla Serenissima. La cometa cadde alle due di notte il 4 settembre del 1511. Questi i fatti per documenti, noi nelle nostre ricerche, avevamo compreso che i passaggi potevano essere questi attorno alla Madonna di Foligno, cioè, a Foligno ai quei tempi, non avvennero ne guerre e ne battaglie documentate, perciò niente bombarde, come del resto non furono avvistate e nemmeno cadute meteore o comete nei pressi di Foligno, sempre per e documenti. E veniamo alle certezze, che sono le parole di Sigismondo de’ Conti, nel suo manoscritto le “Storie de’suoi tempi dal 1465 al 1510”, così scrive a pagina 390: “Sul luogo dove fu combattuto, fece il Re una cappella dedicata a Santa Maria della Vittoria, in un podere di Sermonino Vimercati, letterato uomo e facoltoso, cameriere di” Papa Giulio II e mio intimo amico, dal quale attinsi tutto questo racconto”. Chiudendo pensiamo che il committente di quell’opera d’arte non sia Sigismondo De’ Conti ma Sermone Vimercati. Tantè che l’11 maggio del 1511, apparve presso Castelleone cr. la Vergine chiamata in seguito della Misericordia, e il suo concittadino cremasco e architetto è Agostino de Fondulis costruì il santuario che tutti noi ammiriamo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SIGISMONDO DEI CONTI DA FOLIGNO

 

LE STORIE DE’ SUOI TEMPI

DAL 1475 AL 1510

ORA LA PRIMA VOLTA PUBBLICATE NEL TESTO LATINO

CON VERSIONE ITALIANA A FRONTE.

 

 

 

 

 

 

“E dato il segnale della zuffa,

con tale furore si rovesciò egli sui

Francesi che sgominò l’avanguardia

reale, e due volte la costrinse a piegare.

È fama che il re a quella vista

smontato di sella e messo in ginocchi,

facesse voto a Dio per conseguire

la vittoria .  Pag.390”

 

“Sul luogo dove fu combattuto,

fece il Re inalzare una cappella

dedicata a Santa Maria della Vittoria,

(26) in un podere di Sermonino

da Vimercate, (27) letterato uomo e facoltoso,

cameriere di papa Giulio II e

mio intimo amico , dal quale attinsi

tutto questo racconto. Pagina 390”

 

 

 

Testo e ricerche di Luigi Dossena, presidente di “Pagine di Storia Cremasca”, in collaborazione del ricercatore Bern

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