Overkill a Trezzo, vecchietti metal (sopra e sotto il palco) alla riscossa

Overkill a Trezzo, vecchietti metal (sopra e sotto il palco) alla riscossa

Piove che Dio la manda su Crema alle 19.15 di martedì 4 novembre. Non è certo il Dio del metal che ci manda questo acquazzone. Ma smette quasi subito e senza navigatori e indicazioni partiamo per Trezzo d’Adda. Vecchia scuola anni ’80. Io Dimitri e il Plitz.

E’ una sera davvero old school. Dimitri con la sua classica corazza, chiodo e smanicato di jeans con toppe sopra, sigarette al volo, ma in macchina non si fuma, neppure le terribili svappate alla banana del Plitz e tra un racconto e l’altro siamo al Live. Piove un po’ meno nel piazzale quando arriviamo. Hanno appena finito gli Enforcer, peccato li avrei sentiti.

L’amico Bruno che sbuca nel buio del locale mi fa, “ma no, che io quelle vocine li non le sopporto più”, ma a me piacevano. Fa nulla. “Occhio che l’ultima volta che ho sentito la chitarrona dei Prong mi sono fischiate le orecchie per una settimana”, mi avverte sembre Bruno. Bene, ascolterò il gruppo di spalla defilato. Quando iniziano mi faccio una birra, una Guinness spinata che meriterebbero una denuncia. Non sono male questi Prong, “una scoreggia in un tubo metallico”, li definisce per l’onomatopea del nome Dimitri.

Un po’ monotoni ma belli tosti. Ma la gente aspetta il thrash vecchia matrice degli Overkill. Una pisciata, un giro al banco delle magliette e il concerto inizia, pure in anticipo sugli orari dati, questi metallari. Già, questi metallari. L’età media è assai alta, il più giovane avrà 35 anni. Tutti con l’aspetto da vichingo cattivo, tutti gentilissimi. Se ti urtano per caso pogando si scusano. Gia pogare. Dimitri e il Plitz sono sotto il palco.

Appaiono dopo poche canzoni stravolti e sudati. Io mi faccio una seconda Guinness poi decido di avvicinarmi pericolosamente alla linea della moshpit. Che casino divertente. Dimitri mi prende e mi getta di peso nel pogo, mi muovo ancora abbastanza bene. Ma svicolo fuori in pochi secondi e sto al limite. Mi becco la classica birra gelata nella schiena da quello dietro che inciampa. Devo mutare aspetto. Avevo una maglietta di Animals dei Pink Floyd, si sa sono così, in una marea di magliette metal volevo distinguermi.

Vado al banchetto delle magliette e prendo una bella maglia degli Overkill e mi cambio al volo. Mica posso stare con la schiena bagnata e birrosa. Ci dormirò con la maglietta. La doccia domattina che sono stanco. Il concerto finisce a mezzanotte in punto. Riemergono i due compari sudati fradici.

Il Plitz si cambia camicia, Dimitri temerario mette il chiodo e va, “ma andiamo che domani mattina mi devo alzare alle 7.15”, una seconda maglietta fuori. Quella degli Enforcer, non li avrò sentiti ma almeno la maglietta. Piove che Dio la manda. Nonc erto il Dio del metal. Piano ci avviamo nella notte lombarda. Siamo vecchi ma ancora in gamba dai. No?

em

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