Pau il frontman dei Negrita autore delle nuove etichette dei vini La Tognazza (distribuiti dal Massimo Mascherpa) e protagonista di una mostra a Cremona

E’ Radio Rock Tognazza che vi trasmette dai nostri studi del territorio libero. Il nuovo look di Antani è ora disponibile per gli amici nostri.
Pronto a diventare la hit del 2021 , il nuovo Antani nasce da un progetto grafico di Antonio Tirelli – Grafica e Illustrazione pubblicitaria e illustrazione di Pau Negrita , voce e chitarra della rock band Negrita.
Benvenuti in Tognazza dove nessuna pandemia ferma la creatività , nessuna restrizione ferma la musica e niente e nessuno ferma la nostra voglia di grandi vini.
Beh è quindi decisamente PopRock La Tognazza, la cantina (un pochino cremonese perché creata anni fa dal leggendario Ugo Tognazzi) dell’attore GianMarco Tognazzi; sì … Rock come Pau, il frontman dei Negrita, autore delle nuove etichette dei vini (tutti da scoprire, riscoprire e riprovare) rappresentati e distribuiti da quel Gagà del Massimo Mascherpa. E proprio Pau (Paolo Bruni il vero nome), da venerdì 11 al 27 giugno, in quel di Cremona, precisamente a Palazzo Fodri è protagonista della sua prima mostra personale con stampe e linoleografie create dalla sua varia, poliedrica e inesauribile verve artistica. Chapeau e, aspettando le altre nuove, artistiche, rockettare etichette La Tognazza, ecco il pensiero di Pau sulla sua nuova forma d’espressione artistica:
“Da un anno e mezzo mi ritrovo in questa veste di disegnatore, pittore e stampatore.
Non mi sento un artista figurativo nel senso classico ma più un outsider, un curioso a 360 gradi che si vuol sporcar le mani con tela, legno, carta, linoleum e tutto quello che gli capita a tiro. Mi attrae la pittura, l’illustrazione, il torchio tipografico e il digitale. I poster, l’arte cartellonistica, i graffiti e i murales, fino all’architettura. – dichiara Pau, e continua – Vago vagabondo dentro un vortice creativo che si trasforma in produzione febbrile. Intreccio le linee e le campiture colorate con le note che escono dall’impianto che uso per comporre musica in un binomio per me inevitabile. Mi lascio andare ai suoni, alle melodie e alla meraviglia di esplorazioni grafiche che non ho mai tentato in precedenza. Imparo e allo stesso tempo realizzo. Riempio il vuoto. Arricchisco la mia visione artistica complessiva trasformando un lockdown in laboratorio. Dormo poco.
Ma finalmente questo trip mi sazia”
sm