Perchè Crema paga la Dunas e Cremona no? Zucchi scende in campo su un tema… scottante

Perchè Crema paga la Dunas e Cremona no? Zucchi scende in campo su un tema… scottante

A breve i cittadini cremaschi riceveranno le cartelle esattoriali della nuova tassa del Dunas. Si tratta del ‘contributo di bonifica’ chiesto dal Consorzio Dunas (Dugali – Naviglio – Adda Serio). Nel mirino ci sono tutti i proprietari di immobili, terreni, capannoni che potrebbero rivalersi sugli affittuari. Il Cremasco vale quasi un milione e mezzo di euro solo nel 2017. Più gli arretrati di quattro anni: altri due milioni di euro.

«Il sindaco del PD Stefania Bonaldi, a differenza di altri 30 colleghi del territorio e di una decina di soggetti privati, ha rinunciato a ricorrere davanti al Tar condannando i propri concittadini a pagare l’ennesima tassa. Famiglie e imprese saranno costrette a mettere mano al portafoglio senza aver ricevuto prima alcuna spiegazione in merito ad un tributo che appare iniquo e ingiustificato. La Bonaldi deve fare chiarezza quanto prima e soprattutto deve dichiarare il motivo per cui non ha seguito l’esempio della gran parte dei sindaci del territorio che hanno promosso il ricorso per tutelare i propri residenti. Un atteggiamento incomprensibile tanto più che all’inizio il Comune di Crema sembrava voler aderire ma alla fine si è sfilato come peraltro hanno fatto tutte o quasi le amministrazioni a guida PD», così Chicco Zucchi, candidato sindaco alle elezioni comunali.

«La nuova tassa è circondata dal mistero e non solo perché la Bonaldi non ne parla preferendo nascondersi dietro un silenzio che ha evidentemente ragioni elettorali. Nel ricorso dei sindaci cremaschi l’avvocato Claudio Marino, che è stato incaricato di istruire il ricorso davanti al Tar di Milano, ha spiegato come la città di Cremona nonostante benefici direttamente delle opere di bonifica sia stata stralciata dal piano di classifica del Dunas. Niente tributi quindi. Al contrario della città di Crema che sarà vessata. Un territorio, il Cremasco, che non ha storicamente bisogno di opere di bonifica ma che si limita ad ospitare interventi finalizzati all’irrigazione dei campi. Esigenza, la semplice cura delle rogge e dei canali per uso agricolo, che viene già soddisfatta dai consorzi privati. Non si vede quindi la necessità di applicare un nuovo balzello».

Zucchi rivolge alcune domande al sindaco Bonaldi e al PD: «Perché pagare la tassa del Dunas? Perché i cittadini cremaschi pagano e i cremonesi no? Questo dovrebbero spiegarci il sindaco di Crema che ha accettato, senza battagliare minimamente, un’imposizione che la maggioranza dei sindaci del territorio vive come un atto di prepotenza. Il Dunas si estende su oltre 160mila ettari e comprende per intero o parzialmente le province di Cremona, Bergamo, Brescia, Lodi, Mantova, Milano. Non si comprende perché i cittadini residenti a Crema debbano finanziare opere di bonifica realizzate a centinaia di chilometri di distanza e dalle quali non ricevono un beneficio diretto. Intendiamoci: chi riceve un servizio da parte di un ente pubblico, è giusto che paghi. Ma se non è così nessuno deve azzardarsi a chiedere un euro. La Bonaldi abbandoni il silenzio tattico da campagna elettorale che ha tenuto finora e risponda alle mie domande che saranno le stesse alle quali dovrà rispondere quando i cittadini cremaschi inizieranno a ricevere le cartelle esattoriali».

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