Podere Selva Capuzza, storica, affascinante cantina che… densa, guarda avanti  

Podere Selva Capuzza, storica, affascinante cantina che… densa, guarda avanti  

Situata in una fantastica, per certi versi unica posizione collinare, vegliata, quasi per magia dalla leggendaria Torre (luogo storico da visitare e studiare) di San Martino della Battaglia, e cullata dal a cantina (ultracentenaria) Selva Capuzza (www.selvacapuzza.it – Desenzano del Garda), guardando vivace al mercato, ecco ha pure densi contenuti etici.

In tal senso, il Garda Classico Dunant dedicato all’omonimo fondatore della Croce Rossa e l’opera di salvataggio del vitigno, riprendendo l’antica denominazione, Tuchì (che poi sarebbe il Tocai che l’Italia non può menzionare e citare, quindi sull’etichetta si trova un misterioso punto interrogativo), senza dubbio rappresentano solidi esempi dell’attenzione all’etica e al sociale che Selva Capuzza, praticamente da sempre accompagna al quotidiano lavoro tra vigna e cantina. Ergo Chapeau!

Particolare non indifferente: i vini di quest’interessantissima realtà vitivinicola rappresentano essenzialmente, tipicamente le terre d’appartenenza, un territorio caratterizzato dalle produzioni di Garda Classico, Lugana e San Martino della Battaglia (e il Campo del Soglio, il mitologico Tuchì appena menzionato appartiene a questa stupenda denominazione).

Ah … senza nulla togliere agli altri vini Made in Selva Capuzzi (degustare per credere sanno tutti incantare senza stancare), beh il Lugana San Vigilio (affascinante e invitante Bianco identificativo dell’azienda), il già citato Campo del Soglio, il Dunant e il Madèr (Rosso da Leggenda), sì gridiamolo sono pura poesia della varia e premiata enologia gardesana, quindi italiana.

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