Chapeau a Roberta Schira: giornalista, scrittrice, critica gastronomica e docente, bravissima… nello trasformare le sue passioni in una carriera brillante, passando con naturalezza dalla scrittura alla cucina, dall’insegnamento, alla critica gastronomica.
Ebbene nei giorni scorsi, in un’intervista a mowmag.com, Roberta, Eccellenza cremasca di Crema ha parlato del caso Gintoneria a Milano, (il famoso locale chiuso, col suo Deus Ex Machina Davide Lacerenza, indagato per presunto sfruttamento della prostituzione e spaccio). Ecco il suo parere sul fatto che droga e prostitute siano un mix, presente in tanti locali milanesi:
“No, secondo me non è molto diffuso. Anche perché, diciamo, nell’ambiente lo sapevamo un po’ tutti riguardo alla Gintoneria. Senza dare giudizi tranchant, senza accusare nessuno, però sì, un po’ lo sapevamo. Io, ad esempio, mi muovo tra Milano e altre città, collaboro con il Corriere e scrivo di ristoranti da tantissimi anni. Non sono mai stata alla Gintoneria, ma non per pregiudizio, semplicemente perché sapevo che c’era una situazione poco chiara sotto certi aspetti. Se in altri locali ci sia un uso diffuso di droghe, questo non lo so. In modo così evidente, non ne conosco. So però che esiste un giro di prostituzione in alcuni hotel cinque stelle. È ovvio che in certi ambienti, come le hall dei cinque stelle, ci siano persone altospendenti e quindi, se una signorina cerca compagnia, è più facile trovarla lì”.
E sulle colombe di Igino Massari e il loro prezzo elevato, Roberta ha le idee chiare…
“Sono giustificati. Quando si parla di prezzi, non si può valutare solo il costo della materia prima. Dietro a questi prodotti c’è una storia, un brand che si è costruito e consolidato nel tempo, e questo ha un valore. Iginio, che conosco bene – ho anche presentato un suo libro – ha sempre sottolineato questo concetto: c’è una differenza fondamentale tra prezzo e valore”. Dulcis in fundo ecco il suo parere sul ristorante, pluristellato, bergamasco Da Vittorio…
“I ristoranti tristellati Michelin della famiglia Cerea sono tra i migliori d’Italia e hanno locali in tutto il mondo. Eppure, uno dei loro piatti più iconici e più richiesti dagli stranieri è un semplicissimo piatto di paccheri ai tre pomodori. Sembra una preparazione banale? Tutt’altro”.
Così parlò, come sempre senza peli sulla lingua, Roberta Schira. A proposito, aspettando il suo nuovo libro, nei giorni scorsi, Roberta ha ricevuto l’ennesimo premio alla sua brilante carriera: “Grazie per questo riconoscimento. La targa dice che so trasformare il racconto del cibo in una forma d’arte. Mi piace questa motivazione, ci provo, ci provo. Grazie a Nicola Carbonara e alle tante giovani menti del gruppo Global e in particolare Italian Food Academy”.
stefano mauri