“La festa per i 50 anni di Matteo Renzi è stata per distacco uno dei momenti più mesti e cafonal di tutti i tempi. Un mix devastante – e a tratti straziante – tra Fantozzi e una celebrazione in stile Corea del Nord.
Già prima della festa di sabato scorso, non poche autorevoli testate si erano sperticate per magnificare le doti di questo ormai marginalissimo trojan horse della sinistra (con rispetto parando), a conferma di come il giornalismo italiano faccia spesso di tutto per perdere quel poco di credibilità che gli è rimasto.
Della festa – e ancor più della documentazione video – avrei fatto volentieri a mano, ma Luca Sommi mi ha girato a tradimento il link del servizio realizzato domenica (con approccio meravigliosamente perculatorio) da Nino Luca per il Corriere della Sera: cinque minuti a suo modo lisergici, che non vi invito a vedere sia perché vi voglio bene sia perché l’ho già fatto io. Limitatevi a sognare con me.
Che musica! – Grande entusiasmo per l’esecuzione di Sarà perché ti amo, brano però forse un po’ troppo colto e politicizzato per i presenti. Arriva poi la band che suonerà a Viareggio. Che musica eseguirete? “Canteremo un repertorio dell’Anima e core di Capri” (qualsiasi cosa voglia dire).
Selfie – Ogni tanto Renzi fa selfie e si concede alla plebe fugacemente, salvo poi ripartire con quei suoi balletti sincopati da facocero riformista astioso. Quanta bellezza!
Infiltrato – Tra gli invitati c’è anche tal Ancorotti, parlamentare di Forza Italia. “Un infiltrato?”, chiede il giornalista. Al contrario: è quello più adatto a stare lì. E’ Renzi che gioca da sempre (col placet di troppa stampa) all’infiltrato di sinistra”.
Così scrisse, per IlFatto Quotidiano, il giornalista Andrea Scanzi. Ancorotti però è senatore dei Fratelli d’Italia, nonché grande imprenditore visionari ed ex esponente di Forza Italia.
stefano mauri