Renato Crotti mi consenta: servono un Palasport riadattato (quello di Ombriano), uno stadio nuovo e … magari una sola squadra di calcio a Crema

Renato Crotti mi consenta: servono un Palasport riadattato (quello di Ombriano), uno stadio nuovo e … magari una sola squadra di calcio a Crema

Giornalista acuto, ruffiano il giusto (nel senso che i suoi scritti colpiscono e riescono ad attirare attenzione) e sul pezzo, ancora una volta Renato Crotti, coi suoi “Pensieri Scomposti”, riportando d’attualità il Palasport polifunzionale che a Crema non c’è, beh ha colto nel segno. In fatto di strutture sportive (quando rinascerà il Velodromo? La pista d’atletica leggera è un’opportunità meravigliosa “sfruttata” appieno?), la capitale del Granducato del Tortello è indietro anni luce, siamo ancora ai tempi (ah che pallavolo magica era quella!) della Reima, squadra di pallavolo maschile che mancò la massima categoria anche per la mancanza di una casa adeguata. Ma serve veramente oggi un Palazzetto dello Sport? Mah … Renato Crotti ha smosso le acque, ecco il suo pezzo, poi diremo le nostre …

“Se ne parla da vent’anni. Decine di ipotesi. Alcune, come diceva Nicolò Carosio, avevano fatto quasi goal. Quasi. La costruzione del “palazzetto” per eventi sportivi, concerti, manifestazioni culturali e commerciali è stato un tema di cui si sono occupati i sindaci di ogni colore politico. Ci hanno provato. Non si tratta di assegnare responsabilità o colpe. Inutile e sterile. Semplicemente, realizzare un intervento di questo tipo non è facile. Se è vero che un sogno può restare tale, è altrettanto vero che dandosi un obiettivo da perseguire si contribuisce a renderlo realizzabile. Le città vicine a noi dimostrano che è possibile. Ultima in ordine di tempo è Casalmaggiore. Comune e Regione hanno firmato un Accordo di programma per la realizzazione di un nuovo impianto. Investimento circa tre milioni e mezzo di euro. Il 50% messo dalla Regione. Capienza di oltre mille posti. L’input è partito dalla “Pomì”, squadra di pallavolo militante in serie A1. Un assist determinante.A Crema se ne parlò l’ultima volta tra il 2016 e il 2018. Due i progetti. Il primo, ipotizzava l’utilizzo dell’area ex Voltana lungo la Paullese. Proprietà comunale. Il secondo, un’area privata, poco distante dalla precedente. Nuovo palazzetto per il Comune e spazio commerciale per il proponente. Non si trovò la quadra. Anni prima, nel 2006, 2009, 2013 avevano accarezzato l’idea anche altri. Società di volley, di pallacanestro, professionisti locali. Tra le aree ipotizzate anche la Pierina (vedi articolo al link: https://www.renatocrotti.it/2021/05/10/la-pierina-cenerentola-cremasca-principe-azzurro-cercasi/). Uno di questi progetti scomodò perfino Antoine de Saint-Exupéry, venendo ribattezzato “Il piccolo principe”. Vincoli architettonici, impossibilità di contemperare le esigenze del pubblico e del privato, necessità di reperire risorse rilevanti, fondamentale presenza di società sportive militanti a livelli agonistici di vertice, sono tra le motivazioni che hanno impedito la costruzione della struttura polifunzionale. Non le sole.Sport, ma non solo. Il Palazzetto di Treviglio ospita tanto le partite, quanto i concerti. Gli ultimi che si sono svolti a Crema, da Bennato a Fortis, risalgano a trent’anni fa. La sede fu piazza Roma (ora Aldo Moro) e gli “Stalloni” di via Verdi. Recentemente, anche nell’area del Golf. Qualcuno ipotizzò addirittura di unire la costruzione di un nuovo stadio con il palazzetto. Oggi, alle difficoltà di allora probabilmente se ne sono aggiunte di nuove. Seguendo l’esempio virtuoso di Casalmaggiore, la via potrebbe essere l’alleanza tra Crema, i Comuni della cintura, la Regione, l’accesso ai fondi per il recupero di aree dismesse (in città o nei paesi vicini, evitando il consumo di suolo e speculazioni), le nuove possibilità offerte dalla programmazione europea, il coinvolgimento dei privati, delle Società sportive. Bisogna crederci. Provarci. Ancora una volta. Ci sarebbe anche un’altra possibilità. Quando venne costruito il Palazzetto a Ombriano, a cavallo tra il 1986/87, ci si limitò ad una capienza di 400 posti. Venne però prevista la possibilità di abbattere la parte nord dell’edificio per ampliarlo, creando altri 400 posti. L’ipotesi meriterebbe una riflessione. I costi sarebbero peraltro contenuti. I sogni sono contagiosi. “Se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l’ingegno, i sogni diventano realtà” sosteneva la scrittrice Banana Yoshimoto. Dopo Nicolò Carosio sarebbe la volta di Marco Civoli. Eʹ azzurro, stasera, il cielo sopra Crema”.

Ohibò dato che a quanto pare, la “Palestra di Ombriano” può essere allargata, il “PalaCrema” potrebbe trovare ospitalità proprio da quelle parti, no? Un’area espositiva (tipo la Filanda a Soncino) andrebbe invece ripensata forse nell’area “Ex Stalloni” di via Verdi, mentre serve sul Serio uno stadio nuovo, col leggendario, mistico “Stadio Voltini” anacronistico, da pensionare e appunto un “impianto” moderno da rifare in un’altra zona della città (Pierina?) meglio ancora se con un’unica, ambiziosa squadra, un qualcosa che diventi il riferimento del Cremasco a giocarci. No?

stefano mauri

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