Sanremo, gli alti e i bassi della serata delle cover

Sanremo, gli alti e i bassi della serata delle cover

Una serata maratona dove, per ovvi motivi, si è cazzeggiato meno e suonato di più. Ventisei numeri musicali in programma. E stasera e domani sarà ancora più densa, 26 più i 4 giovani stasera, 26 più la ripetizione di primi tre per la finale. Partiamo come al solito dalla conduzione Amadeus (7) ormai sente che si è nel pieno della kermesse e tutto è ormai in gioco. Fiorello (7) segue la scia senza pretendere di strafare. Dopo l’esplosiva Elodie Vittoria Ceretti (4) è impalpabile.

Si parte quasi subito. Ma prima spazio al tributo doveroso a Lucio Dalla da parte dei Negramaro (6,5) la loro versione di 4 marzo 1943 non mi esalta ma finalmente arriva sul palco dell’Ariston il testo non censurato. E allora dopo ladri e puttane si parte. Sono Noemi e Neffa (5) ad aprire. E iniziano i problemi tecnici. Non si capisce cosa, forse una latenza dei microfoni, ma per la prima metà del pezzo dello stesso Neffa Prima di andare via i due sono del tutto fuori tempo. Noemi prende in mano la cosa e riporta in carreggiata. Versione funk soul bella del tutto rovinata dai problemi. Peccato.

Divertenti e divertiti Fulminacci (7) che parta alla batteria con Valerio Lundini (6) e Roy Paci (8). Una bella versione di Penso Positivo con tanto di inserto inedito e punteggiata dalla spettacolare tromba di Paci. Opachi in una anonima versione di Una ragione in più Francesco Renga e Casaadilego (4,5). Animali da palco invece gli Extraliscio con Toffolo e Peter Pichler (8) che viene voglia di essere in balera con il loro medley tra Rosamunda e Casacioff, esplosivi e preparatissimi. Secondo problema tecnico della serata per Fasma e Nesli (4) ma anche se possono ripetere il brano La fine del problema dello stesso Nesli, affidata a Ferro, scivola via senza lasciare segni.

Prima cover di Battisti della serata e primo pasticcio tra Bugo e i Pinguini Tattici Nucleari (4,5) confusissima e con intonazione altalenante per tutti. Alla fine arriva solo il Forza Bergamo. Sono invece divertentissimi e divertiti Francesca Michielin e Fedez (7,5) nel loro medley che parte da Calcutta e passa per Albano e Romina, i Jalisse e Daniele Silvestri. Passa la prova generale per Irama (7) e la scelta di Cyrano di Guccini con tanto di voce inedita del maestro in apertura. Bella e coraggiosa. Animali da palco i Maneskin con Manuel Agnelli (8) che portano sul palco una sensuale ed esplosiva versione di Amandoti dei CCCP, in rete fa male vedere commenti tipo: “avete rovinato la canzone della Nannini”.  Random (5) pare Topo Gigio ma i The Kolors (7) sono davvero bravi, alla fine Ragazzo Fortunato di Jovanotti è divertente ma non incisiva.  Su un altro pianeta Willie Peyote e Samuele Bersani (9) Scelgono di non stravolgere Giudizi Universali e di affrontarla leggera ed è poesia. Orietta Berti (8) porta sul palco Le Deva (6) e una bellissima versione di Io che amo solo te di Tenco, e madonna quanto è brava. E’ una anomalia spaziotemporale vedere uno stralunato Gio Evan (5) con i cantanti di The Voice Senior (6) proporre Gli anni degli 883 in una strana versione che poteva essere esplosiva ma si rivela un compitino non del tutto riuscito.

Ghemon riesuma i Neri Per Caso (8) e il medley che mette in fila Le ragazze e Donne a cappella e poi esplode con l’orchestra su Acqua e Sapone degli Stadio è bellissimo. Così come la potenza de La Rappresentante di Lista con la Rettore (8) su una tagliente Splendido Splendente. Arisa e Michele Bravi (5) affrontano Pino Daniele per una impalpabile versione di Quando. Madame (5,5) va sul primo rap italiano e fa una scolastica versione di Prisencolinensinainciusol. Toccanti Lo Stato Sociale con Francesco Pannofino e Emanuela Fanelli (8) per una volta serissimi con Non è per sempre degli Afterhours e la denuncia dei lavoratori dello spettacolo. Annalisa (6) porta la chitarra di Federico Poggipollini per una versione compitino di la Musica è finita. Gran classe e presenza invece per Gaia (7) e Lous and the Yakuza (7) con una bella versione di Mi sono innamorato di te dal piglio jazza fusion.

Colapesce e Dimartino (6,5) sono emozionati su Povera patria di Battiato e non giova troppo. Mezzo disastro per Il mio canto libero di Battisti proposto da Coma_Cose (5) non troppo sicuro in compagnia di Alberto Radius, peccato. Malika Ayane omaggia la sua discografica con Insieme a te non ci sto più. Fa tutto da sola e bene (8). Bravi Max Gazze e Daniele Silvestri (8) su una del Mondo dei Csi mai così attuale. Ma ormai siamo stremati. Ermal Meta la voce ce l’ha e la e la sua versione di Caruso è ben fatta (7). Chiude Aiello con Vegan Jones su Gianna, ma la versione urlata (4) non mi piace proprio. Stasera si inizia a risentire la canzoni e si inizia a capire quali funzionano e quali no, dopo anche gli ascolti in radio. La serata del venerdì di solito è quella dell’illuminazione. Le altre cose della serata? Achille Lauro continua a non convincermi (5), imbarazzanti Ibraimovici e Mijalilovic su Io vagabondo (4).

emanuele mandelli

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