Sanremo, la seconda serata va sul velluto e conferma Colapesce e Dimartino

Sanremo, la seconda serata va sul velluto e conferma Colapesce e Dimartino

Seconda serata della settantatreesima edizione del Festival di Sanremo. Storicamente la serata meno cool. L’adrenalina dell’esordio è passata. Le serate finali sono lontane. Si parte galvanizzati dal successo dell’apertura. Uno share del 61% non si vedeva dal 1995 di Baudiana memoria. Amadeus (voto 7) può partire sul velluto. Messa alle spalle in qualche modo la polemica Blanco è tempo di sentire il secondo blocco di canzoni. Si pare con Morandi (voto 8) con la scopa in mano a ricordare appunto la polemica della sera precedente. La co-conduttrice della serata e Francesca Fagnani (voto 7) nessuna unghiata da belva. Ma è sicuramente molto più incisiva e sicura della Ferragni. Il suo monologo è ben scritto. Il momento clou della serata è senza dubbio il maxi karaoke evergreen del trio di monumenti Morandi – Ranieri e Albano (voto 9). Fanno cantare davvero tutti e mostrano di avere voce e grinta più di molti di quelli in gara. Gli ospiti internazionali sono i Black Eyed Peas (voto 7) che vorrei dire che non li conosco ma le canzoni le sapevo tutte. Ho colto dai commenti social che qualcosa è cambiato nella formazione. L’ospite comico era Angelo Duro (voto 5) che mi ha detto poco. E poi era la una. Ma ora veniamo finalmente ai cantanti in gara.

  • Apre Will con Stupido, uno dei giovani. Bellino, la canzone è leggerina. Mi dice poco. Venticinquesimo nella classiica generale. Voto 5
  • I Modà fanno i Modà. Lasciami segue il classico canone delle Kekko song. Testo coraggioso che parla di depressione ma canzone che piacerà ai fan della band ma non gli regalerà nulla di nuovo. 21esimi Voto 4.5
  • Su Sethu e le sue Cause perse si parla più del caschetto alla Mr Spock (o Ariel, o Scemo e + Scemo) che della canzone. Che è in se carina allegra e frizzante. Ultimo in classifica. Voto 6
  • Gli Articolo 31 sono diventati di botto gli 883 e Dj Jad sta a J-Ax quanto Mauro Repetto sta a Max Pezzali. Si capisce poco che fa sul palco e il pezzo è un po’ traballante. Diciottesimi. Voto 5
  • Lazza ha un altro passo. La sua Cenere è un pezzone. Arrangiata da dio e cantata con la sicurezza di un veterano. Mette una zampa sul podio anche se per la stampa è solo settimo Voto 7.5
  • A Giorgia che gli vuoi dire. Bella, simpatica, elegante. Ma la canzone è dannatamente anonima. Poco soul, poco r&b troppi anni ’90 ma quelli pop patinati. Ottava in classifica. Voto 5
  • Colapesce e Dimartino li aspettavamo al varco. Non era facile ripresentarsi su sto palco dopo Musica Leggerissima. Splash è invece il brano più bello del festival. Con quel suono e quelle melodie a la Battisti anni 70. Secondi in classifica dietro solo a Mengoni. Voto 8
  • Shari e la sua Egoista portano a casa la serata. Anche se il look che quasi nn la fa camminare forse sarà ricordato più della canzone. Che in se non è male. Penultima. Voto 6
  • Madame è dannatamente riconoscibile. Ha uno stile ormai codificato e il pezzo ha un bel beat dance moderno, terza. Voto 7
  • Che è successo a Levante? Pare una rappresentante di Lista ma più androgina. Ma il pezzo non è male. Cresce di sicuro. Sedicesima Voto 6.5
  • Tananai ha imparato a cantare e il pezzo è una ballata a la Abissale che strappa il cuore ai ragazzi. Ma anche alla stampa. E’ quarto nella classifica generale. Voto 7
  • Rosa Chemical porta i suoni dance e moderni e un personaggio divertente a metà tra il Renato Zero degli anni 70 e Achille Lauro. Tormentone. Nono. Voto 7
  • Lda fa il melodico ma moderno. Un po’ Ed Sheeran un po imprinting paterno. Ventiquattresimo. Voto 5
  • Paola e Chiara fanno quello che sanno fare. Dance da radio ad alto tasso erotico. Quattordicesime e voto 6.5

emanuele mandelli

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