Sanremo, tra meteore e polemiche ci avviciniamo ad un edizione all’apparenza buonista

Sanremo, tra meteore e polemiche ci avviciniamo ad un edizione all’apparenza buonista

Sanremo si avvicina sempre più e non c’è uno straccio di polemica succosa che ci aiuti ad avvicinarci alla settantaduesima edizione del festival. Ieri ha ricevuto più titoli la notizia di una probabile lite dietro alle quinte per questioni di look tra Rettore e Ditonellapiega. Questo per dire il livello di polemica soft che questo 2022 sta mettendo in pista. Ci sta eh. Sarà comunque un festival storico. Dopo quello della sospensione dello scorso anno. Quello del 2020 fu quello di un attimo prima del baratro, l’ultimo momento di normalità prima della pandemia. Quello del 2021 un momento di sospensione nel bel mezzo del casino, tra regole astruse di comportamento, gente in isolamento, Ariston vuoto. Quello di questo 2022 potrebbe essere quello del rompete le righe. Lo speriamo.

Magari qualche bella succosa polemica scatterà nel corso delle serate. Ce ne sono state una marea negli anni, le mette in fila Rolling Stone. Nel 1980 la Rai scelse di fare condurre il festival ad un giovane Roberto Benigni che la premio con 45 secondi di bacio in bocca ad Olimpia Carlisi e con il mitico Wojtilaccio al papa. Negli anni ’80 possiamo annoverare tra i momenti clou anche Vasco Rossi che pianta li quasi alla fine Vita Spericolata getta il microfono e lascia andare avanti il playback nel 1983 ma anche la finta gravidanza sul palco di Loredana Bertè con abitino fetish sul palco nel 1986.

Gli anni ‘90 furono ad appannaggio di un paio di baudate fantastiche. Nel 1992 l’incursione di Cavallo Pazzo che sale sul palco ad inizio prima serata per dire che il festival è truccato e lo avrebbe vinto Fausto Leali, previsione del tutto bucata quella di Mario Appignani perché nel 1992 vince Luca Barbarossa e Leali arriva nono. Nel 1995 Baudo salva invece Pino Pagano che minaccia di buttarsi di sotto dalla balconata. Un disoccupato disperato come ha detto? Ma no uno in cerca di notorietà che riuscirà pure a fare un disco: Martina, disco uscito nel 1996 e prodotto nientemeno che da Umbi Maggi, che gli lascia pure coverizzare un pezzo del disco di Adelmo e i suoi Sorapis. Da annoverare negli anni ’90, precisamente nel 1996, anche la presa in giro dei Blur che da superospiti si prendono gioco del festival con una bodyguard e un cartonato di Coxon sul palco.

Parlando di star internazionali. Nel 2001 Brian Molko dei Placebo al termne dell’esibizione sfascia la chitarra e il publico lo deride, a allora se ne va incazzato dopo aver litigato con la platea. Nulla di che ma da ricordre. Più clamorosa la protesta dell’orchestra nel 2010 alla proclamazione dei vincitori. Contestato il vincitore Scanu e l’eliminazone di Malika Ayane. L’ultima clamorosissima l’abbandono del palco da parte di Bugo di cui non dobbiamo raccontare nulla. Se lo ricordano tutti.

Ma Sanremo è palco anche di grandi meteore. Nomi che impazzano per una stagione, o per una serata, per poi scomparire. Ne ricorda alcuni Vanity Fair. Per dire qualcuno si ricorda degli Homo Sapiens che vinsero nel 1977 il primo Sanremo a trasmesso a colori dalla Rai? Il pezzo si intitolava Bella da morire. E che dire di Mino Vergnaghi che vinse nel 1979 con Amare? Beh lui si è reciclato come autore. Tra i pezzi dove ha messo la firma Diamante di Zucchero cofirmata con De Gregori o Di sole d’azzurro di Giorgia. Meteora si ma un po’ più ricordata è senza dubbio Tiziana Rivale che vinse nel 1983 con Sarà quel che sarà. Riemersa dall’oblio nel 2019 a Tale e quale show. Alendro Baldi invece lo ricordiamo con la Alotta e Non amarmi. Ma Sanremo lo ha anche vinto con Passerà. Alessandro Canino non vinse e neppure partecipò tra i big ma la sua Brutta sesta tra i givani nel 1992 vinse il Telegatto per poi sparire. Nel 1995 Gianni Morandi cercò di lanciare Barbara Cola ma la loro In amore giunse seconda. Si definiva rocker Massimo Di Cataldo che tra il 95 e 96 fece gran successo con le due partecipazioni sanremesi per poi sparire.

Ma la meteora per eccellenza sono loro. I Jalisse. Vincitori a sorpresa nel 1997 con Fiumi di parole cercano di tornare a Sanremo da 25 anni venendo ogni volta rimbalzati. Anche l’anno dopo, il 1998, è anno da meteora. Vinse in fatti Annalisa Minetti. Lei si è rifatta una vita. Atleta paraolimpica, è ipovedente, medaglia di bronzo nel 2012 a Londra. Negli anni 2000 i telent di meteore ne hanno sfornate a iosa. Il capostipite è Tony Maiello che da X-Factor 2008 al trionfo di Sanremo giovani nel 2010 alla scomparsa il passo è breve. Oddio scomparsa. Firma brani per Pausini, Mengoni, Giorgia…

emanuele mandelli

 

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