Sanremo, uno sguardo ai testi delle canzoni in gara

Sanremo, uno sguardo ai testi delle canzoni in gara

Ci siamo. Con la pubblicazione del numero speciale di Sorrisi e Canzoni dedicato ai testi di Sanremo inizia ufficialmente la corsa alla settantatreesima edizione del festival. Da decenni il numero speciale di Sorrisi, con la mitica foto di gruppo in copertina, è la partenza delle schermaglie sanremesi serie dopo mesi di attesa.

Dopo il preascolto dei giornalisti a cui tutti ci affidiamo per le prime impressioni ecco la prima cosa concreta a disposizione di tutti per iniziare a giudicare le canzoni: i testi.

Un testo etero per Anna Oxa con la sua Sali (canto dell’anima), che esordisce con “bocche piene di falsità che nutre il mondo. Mani prive di dignità, votate a Dio”. Un amore omosessuale finito per Ariete, con il testo scritto anche da Calcutta, “tu eri più bella di me. E adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire”.

La nostalgia degli anni ’90 fa capolino in più testi. Il primo è quello degli Articolo 31 che raccontano la loro rottura e il loro ritrovarsi: “come eravamo belli in queste vecchie foto. Due martelli anche se non battevamo chiodo”. Il testo dal titolo onomatopeico di Colapesce e Dimartino, Splash, è un racconto in prima persona aperto a più interpretazioni, “a quello del mare ma che mare ma che mare meglio soli su una nave. Per non sentire il peso delle aspettative”.

Nel titolo citano Vasco Rossi i Colla Zio con Non mi va e mettono in pista una canzone da ballare “ti voglio e non ti chiedo di più, mi piace la tua bocca e la Spada nella roccia”. Come già più volte detto i Coma Cose mettono in scena la crisi del loro rapporto, “e comunque andrà l’addio non è una possibilità, e forse arriverà un giorno in cui diventerai un mio ricordo”. Una delusione d’amore anche per elodie con Due, “è nato appena ma è già finito male e se a quest’ora mi cerchi perdonami”.

Anche quello di Grignani è stato ampiamente spoilerato, parla del rapporto col padre, “e io non ho parlato più, ho tenuto tutto dentro e ho messo giù poi ci ho pensato su”. Per Gianmaria una canzone che dice non essere festivaliera e parla di come ha trascurato tutti a caccia del successo, “mo’ che ti sembro un mostro l’ho pensato pure io un secondo”.

Amore finito male anche per Giorgia, “ogni tanto ti vedo in giro ma poi non sei tu, non sai quante macchine come la tua, dello stesso blu”. I Cugini di Campagna mettono in campo una canzone de La Rappresentante di Lista che promette sfracelli in radio con un ritornello a presa rapida, “non lasciarmi solo, non lasciarmi qui, non lasciarmi solo, non lasciarmi qui”.

Esce dalla zona rap Lazza e cerca di conquistare tutti con una ballata che anche per lui parla di amori in crisi, un po’ il tema di questo Sanremo, “ti prego abbassa la voce, o da sta casa ci cacciano proprio, oramai nemmeno più facciamo l’amore”. LDA finalmente parla di un amore ma in modo solare, “circondata dagli specchi e ti giuro sei bella da ogni prospettiva”. Leo Gassman sfoggia un pezzo di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici “maledetto terzo cuore penso di avere talento per trasformai in sfide le sfighe”, classico linguaggio da Pinguini.

Parla di maternità Levante “dentro questo pianto ho voglia di credere di potercela fare a costo di cedere parti di me”. Attesissima Madame, per il testo e per le varie polemiche pre-festiva, “amore tu sei sei la prova che gli errori sono stati fatti per rifarli, ancora tu sei la puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”.

Altra firma da 90 per Mara Sattei, Damiano dei Maneskin, “e ogni volta che mi dicevi che la colpa era mia non mi importava di distruggere i nostri momenti”. Mengoni ha tra le firme quella del nostro Davide Simonetta ed è trai favoriti alla vittoria. “che giri fanno due vite, siamo i soli svegli in tutto l’universo a gridare un po’ di rabbia sopra un tetto”. Anche i Moda parlando di lasciarsi, “lasciamo ma fallo in silenzio lasciami ma ti prego fai in modo che non me ne accorga”.

I Supereroi di Mr Rain sono quelli della quotidianità, “supereroi come io e te se avrai paura allora stringimi a te”. Olly cita Ruggeri nel titolo Povere e mette in fila un ennesimo testo su una delusione “stavo in uno scatolone con la scritta fragile”. Paola e Chiara finalmente un testo non di delusioni ma di ritorni, degli anni 90, “la pista non è più buia e l’ansia con te si annulla. La musica muove”. Bello spinto il testo di Rosa Chemical, “e adesso ci lasciate fare il sesso (made in Italy), l’amore (made in italy). Sethu “è una guerra mollami almeno un momento e spiegami come si fa” e Shari “che mi tenga posto il cuore mentre svuoto la mente e forse forse vorrei un uomo che mi ascolti”.

Tananai attesissimo con la ballata Tango, “non c’è più telepatia è un ora che ti aspetto non volevo dirtelo al telefono”. Ultimo parla di Alba “mi rilassa quanto basta ma tu poi vai via e ti immagini se fossimo al di la dei nostri limiti?”. Per finire Will “siamo dolori che canterò so che torni non ti basterò”.

emanuele mandelli

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