Scrp e diritto di recesso, Bertoni da Palazzo: “potremmo andarcene e farcene una tutta nostra di società”

Scrp e diritto di recesso, Bertoni da Palazzo: “potremmo andarcene e farcene una tutta nostra di società”

Adesso si trasforma in un Davide contro Golia. State a sentire. Proseguiamo la storia della settimana, la rivolta dei piccoli comuni contro il gigante Scrp. Le voci dei sindaci che hanno raccontato a Sussu che si se ne andrebbero dalla società cremasca reti e patrimoni sono arrivate al centro del bersaglio.

Prima Casaletto di Sopra, e va bene sono 570 abitanti. Ma il coraggio di Cristiani di essere il primo ha fatto seguire le voci di: Salvirola, Soncino e Romanengo. Tanto che ieri su Twitter il sindaco di Montodine è sceso in campo a difendere Scrp dai soliti criticoni. Già ma i criticoni fanno anche delle proposte e danno anche dei numeri a dimostrazione delle loro tesi.

Rosolino Bertoni, sindaco di Palazzo Pignano, mette sul tavolo della discussione altri dati assai interessanti. Intanto si affianca a quello detto dagli altri sindaci a Sussu fino ad ora:

Per quanto mi riguarda in linea di massima condivido i ragionamenti già fatti dagli altri sindaci. Questa Scrp per i comuni come il mio non serve, è inutile. Io posso dire che negli ultimi anni, io sono sindaco da 6 anni, mi è servita solo per il canile. Poi mi è solo costata dai gran soldi. Ho avuto una vertenza con Scs servizi, controllata da Scrp, e lì non sono riusciti ad imporre l’uscita senza un arbitrato dalla gestione del centro sportivo. Il centro sportivo che è gestito dalla Scs, costava 200 mila euro all’anno. Adesso ne spendo 40 mila con un’altra gestione.

Ecco quindi si parla di soldi, e risparmi importanti per i piccoli paesi. Continua Bertoni:

Mi è costato un sacco di soldi uscire da una situazione che era folle per il mio comune. In questo frangente Scrp non ha esercitato fino in fondo la sua mission sul territorio ma soprattutto il suo potere di realtà controllante, visto che controllava Scs servizi locali. C’è la considerazione da fare che sembra che sia al servizio di soliti pochi comuni. Noi abbiamo il 2,66 per cento e valuteremo presto il da farsi.

Allora. Polla da Romanengo ci ha detto che si fa le luci da solo. Altri temi caldi sono la gara sui rifiuti e i varchi. E boom, Bertoni ci dice che:

Per esempio è stata fatta una gara sui rifiuti. Sta costando quello che sta costando, non lo voglio sapere. Però io non voglio partecipare a questo spreco di soldi. Io la gare dei rifiuti la sto facendo per conto mio. Il progetto varchi io non partecipo per via dei costi. Possibile che io deva spendere per la manutenzione di un varco la stessa cifra che spendo per la gestione di sette varchi che metterò io.

E siamo al succo del discorso. Scrp serve o no?

C’è un problema di fondo. Una realtà così come è oggi non serve. Per quanto mi riguarda non avendo fatto quasi nulla per me. Che senso ha una struttura con un Cda a 5 un direttore generale con 13 dipendenti che adesso scopriamo che se si farà la centrale unica di committenza avrà anche problemi di professionalità?

Ed ecco la proposta:

Per quanto mi riguarda io farei una proposta del genere. Scrp se la tengano i 25 comuni che hanno firmato il documento di difesa Ci risarciscano in modo adeguato e poi noi penseremo ad una struttura snella e veloce nelle risposte. E’ venuta meno la funzione consortile di questa realtà. Scrp deve avere una funzione non solo al servizio di 5 o 6 comuni. Noi valutiamo molto seriamente se non cambiano le cose di unisce approfittare di questa fase. Così non ci piace. Anche per il discorso che Crema invece che essere la realtà che ha la leadership sembra fare solo i suoi interessi.

Emanuele Mandelli

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