Scuola genitori, ancora grande affluenza per l’ultimo appuntamento dedicato all’ansia materna, ieri, giovedì 12 aprile alla sede di Crema dell’Università degli Studi di Milano
Si è tenuto giovedì 12 aprile, l’ultimo incontro della Scuola Genitori di Crema dedicato al tema dell’eccesso di preoccupazione materna, condotto da Lorella Boccalini, counselor e formatrice CPP. L’incontro si prefiggeva di spiegare come proteggere se stesse e i propri figli dall’eccesso di preoccupazione materna. L’ansia delle mamme è più che naturale e comprensibile, ma se supera certi limiti diventa un pericolo, perché frena l’autonomia. E senza autonomia come fanno i figli a crescere?
In questo senso è fondamentale riuscire a mantenere le giuste distanze all’interno delle relazioni famigliari. Il padre faccia il padre e il figlio il figlio. Idem per la madre: le emozioni materne devono essere una risorsa, non una fonte di apprensione.
“è indispensabile sintonizzarsi con le età dei bambini – spiega Lorella Boccalini conselour e formatrice… – finchè sono piccoli il ruolo di accudimento e di protezione della mamma è fondamentale e indispensabile. Quello che non dovrebbe succedere è che nella crescita, la paura del pericolo e l’ansia di controllo non si trasformino in qualcosa di dannoso per il bambino. Perché un bambino cresce sperimentando i primi limiti e le proprie risorse, farlo al posto suo o impedendogli di affrontare le proprie piccole conquiste, porta a depotenziare il bambino in termini di sicurezza”.
Maria Montessori diceva “ogni volta che facciamo qualcosa al posto del bambino gli rubiamo l’esperienza e lo indeboliamo”. L’autonomia, da non confondere con l’indipendenza, è il progressivo sviluppo delle risorse che permettono di fare da solo e poter sbagliare; imparare dagli errori aiuta ad avere fiducia nelle proprie possibilità e favorisce l’autostima che si costruisce nel quotidiano. I bambini hanno bisogno di radici e di ali allo stesso tempo.
L’obbiettivo dell’educazione è sviluppare gli strumenti che portano all’autonomia dei figli, in modo che riescano a gestire le liti, riescano a reggere le frustrazioni dell’amichetto che li esclude o dell’amichetta che ruba il fidanzato.” Spiega LB “è giusto attivare i sensi dei nostri figli rispetto al fatto che possono succedere delle cosa, ma crescere con le paure è proprio limitante”.