Selvaggia Lucarelli, sì … quella Selvaggia, venerdì sera sarà a Crema per parlare di sanità e Covid e così ha descritto la Fase 3
Nella confusa accozzaglia di incertezze che la fase 3 si porta dietro, spiccano con particolare luminosità le seguenti ambiguità:
Le mascherine. Nessuno si ricorda più dove e quando siano obbligatorie, quindi abbiamo chi se le mette pure fare snorkeling in piscina e chi invece si ritiene svincolato dall’obbligo anche se gli mancano i due incisivi davanti e gli basta dire “sì” per sputare saliva a una distanza da record olimpico nel lancio del giavellotto. I no-mask, poi, hanno insinuato il dubbio che le mascherine siano una costrizione imposta dai poteri forti, che respirare con le mascherine provochi il cancro e che Indro Montanelli fosse socio della Pivetti nel traffico delle mascherine, quindi ormai sono invise a una discreta fetta della popolazione. In compenso, c’è la schiera dei resilienti che ha fatto dell’obbligo un’opportunità: chiuse per sempre nel cassetto quelle chirurgiche, ora in molti-troppi- sfoggiano mascherine simpatiche con slogan, fantasie floreali o animalier, fluorescenti, con pizzo, macramè e inserti in lana merinos. Il mio direttore di banca l’altro giorno sembrava Myss Keta intenta a deliberare un mutuo.
Il resto del pezzo QUI
Così in un articolo, nei giorni scorsi, la giornalista, scrittrice e Blogger Selvaggia Lucarelli. E Selvaggia, venerdì prossimo sarà a Crema, per parlare, tra il dottor Attilio Galmozzi e l’Infermiere Mauro Sudati di sanità lombarda e Covid-19. La serata evento si terrà, con inizio alle ore 21, presso l’Arci di San Bernardino di Crema.
sm