Servizio civile: Caritas Crema cerca 4 giovani

Servizio civile: Caritas Crema cerca 4 giovani

 

La domanda va inoltrata entro il 10 febbraio prossimo

 

Caritas Crema anche quest’anno cerca 4 giovani – dai 18 ai 29 anni non compiuti – che vogliano mettersi in gioco a fianco dei propri operatori e volontari per un’esperienza di Servizio civile.

La domanda va inoltrata entro il 10 febbraio prossimo, avendo lo SPID e compilando il modulo online che si trova sul sito www.domandaonline.serviziocivile.it

Chi fosse interessato/a può contattare Young Caritas Crema, referente Paola Vailati, telefonando allo 0373 286175 – dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, mentre il sabato dalle 9 alle 11 – o scrivendo all’indirizzo young@caritascrema.it per avere spiegazioni dettagliate sul progetto prima di formalizzare la domanda, in modo da ponderare al meglio la scelta, dal momento che si può presentare domanda presso un solo ente e il servizio ha poi la durata di 12 mesi, con un impegno di 25 ore settimanali e un corrispettivo mensile di 444,30 euro.

“Quest’anno il progetto ha come titolo Io partecipo – spiega la Vailati – ed è stato elaborato insieme alle Caritas diocesane di Cremona e Lodi, con le quali condividiamo anche le selezioni e tutti momenti di formazione per una durata complessiva di circa 120 ore.”

In Caritas Crema si può scegliere tra due sedi:  la Casa della Carità in via Madre Teresa di Calcutta (ex viale Europa), svolgendo attività al Centro di Ascolto e nei servizi di distribuzione alimenti, vestiario e beni primari; e la Casa di accoglienza Giovanni Paolo II, in via Toffetti, dove si tratta di instaurare relazioni con gli ospiti e condividere azioni quotidiane, coadiuvandoli nelle pulizie degli spazi, preparazione dei pasti, fare la spesa, promuovere attività di animazione del tempo libero, e affiancare anche gli operatori al dormitorio Rifugio San Martino di via Civerchi e nell’attiguo spazio che ospita la mensa e il centro diurno.

“Il Servizio civile alla Caritas – evidenzia sempre la referente – è un anno di grande valore formativo ed educativo, nel quale valorizzare le proprie risorse e capacità, crescere professionalmente e umanamente a fianco degli operatori a servizio della comunità. È infatti previsto un percorso formativo diocesano e regionale, quindi di ampio respiro.”

“Venerdì 27 gennaio prossimo – informa Paola Vailati – alle ore 18, presso le Tavole del chiostro al San Luigi, insieme alla Pastorale giovanile presenteremo i due progetti durante un amichevole aperitivo.”

“Nel 2022 – riferisce Desirèe – ho intrapreso il percorso del Servizio civile in Caritas a Crema perché mi attraeva l’idea di approcciarmi a questa realtà per me del tutto nuova. Ad esempio, occuparmi della distribuzione degli alimenti mi dà la possibilità di incontrare diverse persone con varie problematiche che mi hanno fatto crescere. Io sono una ragazza abbastanza estroversa e questo mi consente d’instaurare con una certa facilità delle relazioni.”

“Per me – fa osservare invece David – è stata una scelta per così dire… naturale. I miei genitori fanno parte dell’associazione Papa Giovanni XXIII, che si occupa dell’accoglienza di persone in difficoltà. Questa esperienza mi ha fatto conoscere contesti di povertà, alla Casa di accoglienza e al Rifugio San Martino, con aspetti e gradazioni diverse. Ho inoltre conosciuto tante persone speciali con cui collaboro, che hanno sicuramente accresciuto la mia formazione. Aspetto che mi sarà molto utile volendo lavorare nell’ambito del sociale.”

La scelta di fare l’esperienza di Servizio civile in Caritas per Riccardo ha una motivazione ancor più profonda.

“Sono intenzionato a entrare in seminario per diventare, a Dio piacendo, prete”, afferma. “E ho sentito come una necessità stare a contatto con gli ultimi, mettermi in ascolto dei loro bisogni e, per quel poco che ho di esperienza di vita, portare un seppur minimo aiuto.”

“Questa esperienza – aggiunge – mi ha anche consentito di interrogarmi sulla mia vita e sulla nostra società. L’impatto con situazioni di reale difficoltà, mi ha reso più consapevole di come spesso ci lamentiamo per delle cose inutili.  E per quanto un anno sia niente, in confronto a quello che stanno facendo gli operatori e i volontari, penso sia molto utile per la mia formazione anche in prospettiva. Volendo anche nella mia vita da futuro prete dedicarmi agli ultimi.”

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