Sgarbi si dimette da consigliere regionale in Lombardia e poi si rifugia in Tv da Soncino.

“In altri casi non l’ho fatto ma «essendo molto importante la Lombardia prima che la Ronzulli (Forza Italia) decidesse che non ero adeguato a fare l’assessore, ho pensato che forse il ruolo di assessore in Regione Lombardia non era meno significativo e intensivamente utile di quello da sottosegretario ai Beni Culturali. Ma una volta rimasto soltanto consigliere, dopo due settimane ho pensato che sarebbe stato inevitabile che io rimanessi al governo”.
Così ha parlato Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, a margine della seduta di Consiglio regionale del 23 maggio, dove ha ufficializzato le sue dimissioni da consigliere in Lombardia per incompatibilità con l’incarico nel governo e poi ha aggiunto: “Però ho pensato con un po’ di nostalgia al fatto che me ne andavo da un Consiglio di questa importanza, c’erano varie ragioni che mi legavano ai miei anni in Lombardia”.
E dopo aver salutato, con un pensiero romantico, la regione lombarda, Sgarbi è stato avvistato a Soncino, presso la bellissima Chiese delle Grazie, costruita nel 1501. Nonostante una facciata anonima in mattoni la chiesa nasconde un interno completamente coperto di magnifici affreschi. La si può considerare un autentico gioiello dell’arte rinascimentale. E Sgarbi, proprio da questo gioiello artistico – religioso, si è collegato in diretta con la trasmissione, in onda su La 7, Tagadà condotta da Tiziana Panella.
Sgarbi è di casa a Soncino e vorrebbe far coinvolgere il borgo soncinese negli eventi legati a Brescia e Bergamo capitali della Cultura
stefano mauri