Calvo Pepàsh, detto anche lo Scorbutico, aveva un metodo tutto suo per leggere il futuro: divinava tramite le carte, utilizzando i “giochini” messi a disposizione da Microsoft Word. Da quando il “Maligno elettronico” era entrato nella sua vita, ogni mattina, ancora arruffato e con un tazzone di caffè sistemato accanto al “mouse”, scrutava l’orizzonte quotidiano nel seguente ordine: 1) Solitario; 2) Hearts; 3) Spider; 4) FreeCell; 5) Mahjong Titans. Al termine delle sedute, invariabili e inesorabili,  ne scaturivano statistiche da suicidio. Un bel mattino, stanco di verdetti degni del peggior appuntamento con la sfiga e che proprio nulla di buono lasciavano presagire, decise di tirare le somme almeno per il passato attraverso la rilettura dei dati disponibili.

  1. Solitario: partite giocate 1505, vinte 238 pari al 15%.
  2. Hearts: partite giocate 429, vinte 108 pari al 25%.
  3. Spider: partite giocate 715, vinte 285 pari al 39%.
  4. FreeCell: partite giocate 267, vinte 198 pari al 74% (ogni tanto qualche piccola soddisfazione!).

Volutamente trascurò i dati relativi al tempo trascorso davanti al video cazzuto, ma tuttavia fece un altro paio di conti, a spanne. Totale complessivo delle partite giocate: 2916, di cui 829 vinte. Ne dedusse che il disavanzo era fallimentare.

Fedele al credo rivoluzionario che la verità deve essere nuda nella sua interezza, stoicamente prese di petto anche Mahjong Titans nella sua figurativa proposta “esagonale” (si perdoni la licenza letteraria dell’autore, allusiva al numero 6). Cazzi acidi anche con le tessere cinesi.

  • Tartaruga: partite giocate 119, vinte 22 pari al 18%.
  • Drago: partite giocate 58, vinte 4 pari al 6%:
  • Gatto: partite giocate 83, vinte 30 pari al 36%.
  • Fortezza: partite giocate 63, vinte 6 pari all’8%.
  • Granchio: partite giocate 64, vinte 45 pari al 70% (vedi alla voce FreeCell).
  • Ragno: partite giocate 72, vinte 14 pari al 19%.

Un bilancio disastroso: partite giocate complessivamente 459, di cui vinte 121, percentuale attorno al 35.

Messo così brutalmente di fronte al proprio passato, Calvo Pepàsh contò fino a 100 per farsi sbollire l’incazzatura, poi prese la decisione: “Pronto, Opus Dei? Quando parte il prossimo treno per Lourdes?”

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