Ci salveremo a nostro modo: siamo italiani. Mi ha fatto sorridere la notizia riportata da Cremonaoggi, che avevo visto anche su Facebook su una pagina dedicata a Pizzighettone, del locale Pizza Silvia che consegna la pizza in Zona Rossa. Perché va bene tutto. Ma non possono levarci la pizza.

Venerdì sera anche io ho mangiato la pizza, la adoro è una sorta di droga, ed infatti da un recente studio si dice che sia il cibo che da più felicità. Avrei voluto prendere quella extralarge di una nota pizzeria cremasca gestita da Cinesi, si sto parlando di King, ma sono chiusi. Una sorta di iper prevenzione. Va bene li rispetto e capisco, ma aspetto che riaprano per riempirmi di pizza e non pensarci più per una sera. Qualche giorno fa parlando di pizza era uscita la notizia della pizzeria al trancio che avrebbe fornito pizza gratis a tutti i lavoratori dell’ospedale di Codogno impegnati, mi pare. I francesi intanto ci prendono per il culo proprio con un video di pizza al Coronavirus. E giustamente sui social si sono incazzati, molto più che per altre notizie pesanti legate a sta crisi. Si ne usciremo da Italiani.

Come quei 18 che si sono fatti 10 chilometri a piedi nei campi a Codogno per uscire dalla zona rossa e andare a farsi una birretta. O come quel 71enne positivo fuggito in Taxi dall’ospedale di Como, uscirà poi sicuramente che dietro ci stava qualcosa da mangiare. Siamo fatti così. Il pensiero che ci attanaglia è cosa mangeremo, ed è anche quello che ci dà un po’ di positività in queste giornate pesanti. Ma sì la pizza è un medicinale. La dovrebbe distribuire la protezione civile, la dovrebbero consegnare lanciandola col paracadute sopra a tutti i territori rossi o gialli che siano della nostra povera patria.

emanuele mandelli

(Visited 72 times, 1 visits today)