Una volta qui era tutto rock. No dai a Sanremo no. Mai. Eppure ho lontani ricordi di performance da ricordare.Parliamone un po’ e ricostruiamo la storia della musica di qualità all’Ariston dagli anni ’80 ad oggi mentre attendiamo la finale dell’edizione 2016.

Nel 1988 ad esempio c’era tipo un PalaSanremo che vedeva la presenza degli ospiti stranieri. Quella parte li, se non erro la conduceva Carlo Massarini, il di banco vestito Mr fantasy. Ricordo i Def Leppard sul palco. Quell’anno li c’era anche Bon Jovi. Ma non lo ricordo. Come non ricordo i Saxon nel 1983, per ovvi motivi. Anche se rivedendo le immagini oggi fa sorridere vedere come furono accolti, da marziani.

Fischi e “buffone” all’indirizzo di Bran Molko del Placebo quando nel 2001 dopo una bella versione di Special K sfasciò la chitarra. Forse credeva di essere la reincarnazione degli Who. Già ma questi sono gli ospiti stranieri. Io mi riferisco al rock in gara. Quello c’è sempre, in un modo o nell’altro. Spesso ci si stupisce nel ricordare che quel brano li è andato a Sanremo.

Tra parentesi si scopre, guardando le partecipazioni delle varie edizioni, che arrivare ultimi o in fondo è buon auspicio di successo e longevità della canzone. Negli anni ’80 è quasi una costante. Nel 1982 ultimo arriva Vasco Rossi con Vado al massimo, sta storia la sanno tutti. Penultimo Zucchero con Una storia che vola via. Vita spericolata arriva penultima nel 1983, fa peggio solo Pupo. E’ forse il pezzo rock più rappresentativo degli anni ’80 mainstream italiani. Nel 1984 agli ultimi tre posti ci arrivano Garbo con Radioclima, Ruggeri con Nuovo Swing e Stadio con Allo stadio.

Nel 1985 gli ultimi tre gradini della classifica toccano a Faccia di cane dei New Trolls, Donne di Zucchero e Cose veloci di Garbo. Nel 1986 penultimo Zucchero con Canzone triste e ultima Canzoni alla radio degli Stadio. Nel 1987 tocca al Garibaldi innamorato di Sergio Caputo arrivare a fondo classifica, quart’ultimo, nel 1988 addirittura Biagio Antonacci non arriva alla sera finale. Gli anni ’80 si chiudono con Rifarsi una vita di Sergio Caputo ultima.

Già ma dicevamo del rock. Nel 1991 i Timoria con L’uomo che ride non arrivano manco alla finale, stessa sorte agli Aeroplaniitaliani nel 1992. Il 1992 è anche l’anno degli Statuto ultimi con Abbiamo vinto il festival di Sanremo. Erano nuove proposte. Ci provano ogni tanto a tornarci e sono tra i gruppi più seguiti e longevi del rock italiano. Farsi delle domande.

Nel 1993 Ruggeri vince con il rockettino di Mistero. Nel 1995 addirittura un proto metal con i Dhamm, nuove proposte, metà classifica. L’anno dopo sono tra i big. Segati. Qualcosa inizia a cambiare nel 1997. Nell’anno dei Jalisse vincitori in gara ci sono: Dirotta su Cuba, Pitura Freska, Carmen Consoli e tra le nuove proposte un certo Mikimix che diventerà Caparezza. Stendiamo un velo sullo Jannacci ultimo del 1998 e passiamo oltre. Siamo alla soglia del 2000.

Il 1999 è l’anno della nuova leva di cantautori romani. Sparsi tra big e nuove proposte ci sono: Alex Britti, Max Gazzè e Daniele Silvestri. Un mito rock anni ’70 come Finardi va in gara con un pezzo su Lara Croft. In gara tra le nuove proposte anche i Soerba. Dal 2000 un po’ di aria nuova. Intanto vincono gli Avion Travel. In gara ci sono Max Gazze, Irene Grandi, geraldina Trovato, Carben Consoli, Subsonica, tra le nuove proposte i Tiromancino con Riccardo Sinigallia, Lytiuhm Moltheni.

Anche il 2001 è un testa coda rokkante. Vince Elisa. Ultimi i Bluvertigo. In mezzo il nulla. Nel 2002 La Sintesi e Giuliodorme tra le nuove proposte. Nel 2003 i Negrita tra i big, a fondo classifica o quasi. Nel 2004 Omar Pedrini e Piotta, ultimo. Nulla di che. Nel 2005 Le Vibrazioni e Negroamaro ultimi degli ultimi, a confermare la moda anni ’80. Nel 2006 L’Aura e Deasonika. Ma è il buon Riccardo Maffoni di Orzinuovi a vincere tra i giovani. Nel 2007 Cristicchi vince il Festival e Fabrizio Moro le nuove proposte. Nel 2008 è Frankie Hi Nrg il marziano. Nel 2009 Afterhours quasi in coda. Tra i giovani appare Malika Ayane. Il 2010 è l’anno dello sbarco definitivo dei talent. Segnalerei solo Nina Zilli tra le nuove proposte.

Nel 2011, anno di Vecchioni alla vittoria, Van De Sfroos tra i big e Raphael Gualazzi tra le nuove proposte. Nel 2012 i Marlene Kuntz passano del tutto inosservati. Nel 2013 Marta sui Tubi e Almamegretta. Nel 2014 Perturbazione, Giuliano Palma, Frankie e tra i giovani arriva il rap con la vittoria di Rocco Hunt. Lo scorso anno tolti alcuni già citati come Zilli e Gualazzi il nulla. Quest’anno Bluvertigo il ritorno.

Ma la rappresentazione dello stato della musica italiana, e di noi che invecchiamo, l’hanno dato i Pooh. Quando sono saliti sul palco dell’Ariston, con uno spreco di chitarre elettriche e con una formazione inedita che è quella di 50 anni fa… beh ci siamo sentiti tutti un po’ Paolo Bitta. E allora Dio delle cittttaaaauuuhhaaaaa….

Emanuele Mandelli

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