Sulle tracce del discepolo riscoprendo il maestro…

Sulle tracce del discepolo riscoprendo il maestro…

Dopo tre anni ritorna una delle attività più prestigiose del Collegium Vocale di Crema, attività cui è stato anche dedicato un articolo sul Corriere della Sera dello scorso novembre: il tour dei Cori dei College inglesi.

Tutto riparte dal 2019, quando il Girton College di Cambridge fu l’ultimo gruppo prima dell’interruzione e quest’anno è il primo coro a riavviare la bella e prestigiosa tradizione che il Collegium Vocale di Crema offre da quindici anni. Anche la musica proposta quest’anno si unisce idealmente, come un ponte, all’ultimo tour del 2019 ponendo al centro delle esecuzioni il musicista cremonese Marc’Antonio Ingegneri (1535 o 6-1592) e il suo discepolo – che supererà in fama il maestro – Claudio Monteverdi (1567-1643) di cui, quest’anno, ricorre il 380° anniversario della morte.

Tre tappe del tour 2023 sono particolarmente significative nel ricordare i due musicisti: Cremona, la città dove Ingegneri era maestro di cappella al servizio del vescovo Niccolò Sfondrati (poi eletto papa col nome di Gregorio XIV) e città di nascita di Monteverdi, Mantova, che rappresenta il salto professionale di un giovane Monteverdi al servizio dei Gonzaga e, infine, Venezia, luogo della piena maturità musicale, città nella quale il Girton College terrà una esecuzione mirabile Basilica dei SS Giovanni e Paolo.

 

Dopo il tour del 2019 il Girton College, sotto la direzione di Gareth Wilson, incise un CD dedicato a Ingegneri, riprendendo le opere che erano state presentate nei concerti italiani: oggi il coro inglese si appresta a registrare (dopo il tour 2023) il quarto disco dedicato al maestro cremonese! Ognuno di questi dischi ha raccolto recensioni di altissimo valore da parte delle più importanti testate musicali del mondo, a testimonianza delle capacità del gruppo di Cambridge ma anche dell’interesse che questa musica suscita negli ambienti specialistici internazionali.

A questo proposito qualche considerazione andrebbe fatta: perché il musicista cremonese più significativo viene ricordato ed eseguito da un gruppo inglese?

Perché le incisioni più recenti e curate sono di un coro di Cambridge?

Dov’è Cremona, dove la nostra provincia, ma, forse più ancora, dov’è l’Italia?

Non è il nostro paese il modello dell’arte, della musica, della letteratura, di ogni genere di espressione creativa?

Sono domande cui si potrebbero dare numerose risposte che, forse, troverebbero un comun denominatore nella necessità di un “nuovo rinascimento” italiano.

Per poter “rinascere” serve l’orgoglio delle proprie radici, della propria storia e la conoscenza delle testimonianze artistiche che anche il più piccolo paese della nostra nazione possiede.

Per poter rinascere serve una linfa nuova nelle giovani generazioni che, purtroppo, trovano nella scuola non un luogo di crescita ma di appiattimento ideologico.

Per poter rinascere serve un popolo che abbandoni la banalità di certi linguaggi, la ristrettezza di certi ambienti e la povertà di finti modelli culturali che altro non sono che l’oblio della ragione.

Per poter rinascere, infine, serve una spinta “spirituale” a riconoscere l’arte come l’espressione più alta della vita, perché l’arte è la cifra dello spirito dell’uomo che oggi, purtroppo, sembra ottenebrato.

Ringraziamo questi giovani coristi e strumentisti inglesi che vengono nelle nostre meravigliose città a ricordare a tutti noi la nostra storia e i capolavori che tutto il mondo ci invidia.

Italia, rialza la testa!

 

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