Sussurbacco, lo Sgarzon Rosso Igt della cantina Foradori, il Teroldego che sa illuminare
Figlia di vignaioli e della terra, Elisabetta Foradori è senza dubbio una delle Signore del vino italiche che, appunto all’enologia italiana tanto ha dato.
Dopo il diploma all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (storica istituzione nazionale), pensate a soli 19 anni prese in mano l’azienda vitivinicola di famiglia appassionandosi così subito all’agricoltura e soprattutto innamorandosi della terra e dell’ecosistema.
Il passo successivo, datato 2002 è il passaggio alla coltivazione biodinamica, il tutto caratterizzato da un approccio alla materia quasi spirituale per alimentare l’energia del terreno e dei prodotti derivati.
Nota a margine: da queste politiche intraprese dalla dinamica, propositiva e visionaria Elisabetta, ecco, in realtà oltre ovviamente alla sua cantina ne ha tratto giovamento l’intero Trentino. La Foradori, splendida Donna Di … Vina ha infatti riscoperto, recuperato e valorizzato i migliori cloni di Teroldego, vitigno autoctono di quelle zone oggi meritatamente considerata una delle più interessanti varietà dell’Italia Settentrionale.
E lo Sgarzon Rosso Igt arriva proprio da quest’uva (Teroldego 100% quindi) in purezza, con udite, udite le stesse uve che dopo la raccolta fermentano in anfore da 420 litri: 8 mesi a contatto con le bucce, 6 senza. Chapeau!
Da questo procedimento esce letteralmente un concentrato sensazionale di eleganza e raffinatezza dal colore rosso rubino cupo, con aromi di ribes nero, mora, fiori appassiti e sentori in bocca fantastici riconducibili a freschezza, morbidezza e complessità.
E’ talmente buono lo Sgarzon che si beve da solo, ma con spezzatini di carne, stufati e brasati si esalta alla stragrande. Degustare per credere!
Stefano Mauri