Sussurbacco, lo spettacolare Garda Rosè Doc Brut Metodo Classico della Famiglia Olivini
Sì è decisamente, passate il giuoco di parole, uno spettacolo … spettacolare il Garda Rosè Doc Brut Metodo Classico della Famiglia Olivini, impegnati imprenditori, appunto gli Olivini (Bresciani del Fare), appassionati, innamorati dell’agricoltura e della viticoltura, quindi splendidi, squarcianti, illuminati vignaiuoli (termine lanciato dal mitico Luigi Veronelli, ndr) d’avanguardia dal 1970. E oggi, la loro nuova cantina da poco … “attivata”, in località Demesse Vecchie (comune di Desenzano), come fosse un faro, sì … forte e sicura illumina la viticoltura gardesana sempre in movimento.
Detto ciò Chapeau allo spettacolarissimo Garda Rosè Doc Brut Metodo Classico firmato, per Olivini e soprattutto per noi comuni, curiosi erranti degustatori, dall’enologo Antonio Crescini, il perno, l’ombelico del mondo di tutto il panorama vitivinicolo caro a Giulio Olivini (il nonno Giovanni aveva tra l’altro, anni fa, una cascina pure a Capralba, nel Granducato del Tortello, ndr) e famiglia.
Il colore di questo spumante “evoluto” sui lieviti per almeno 36 mesi? Rosato scarico. Il perlage? Fine. I profumi? Intensi, quasi stupendamente eterei che restano e riportano a note di rose e miele. Il sapore in bocca? Avvolgente, travolgente, seducente con tutta la sua piena freschezza e il corpo deciso.
L’uvaggio? Groppello, Barbera, Marzemino, Sangiovese.
Gli abbinamenti? Sushi, cruditè marine e piatti a base di pesce vanno a nozze (e mai divorzieranno) con questo sublime Garda Rosè. E come aperitivo, magnificamente… degustare per credere, sì … spacca.