Trofeo Dossena, il presidente Sacchi ad Amatrice per consegnare la donazione del Comitato

Trofeo Dossena, il presidente Sacchi ad Amatrice per consegnare la donazione del Comitato

Un piccolo grande gesto per una situazione ancora drammatica. Il Comitato Organizzatore del Trofeo “Angelo Dossena”, torneo internazionale di calcio riservato alla categoria Primavera, tramite il presidente Angelo Sacchi, recatosi personalmente ad Amatrice, ha consegnato un’importante somma di denaro raccolta dai volontari cremaschi in favore popolazioni colpite dal terremoto ad Amatrice.

Diversamente da ogni S.Natale, quando il Comitato Organizzatore omaggia lo staff dei volontari con una cena di ringraziamento per l’impegno profuso gratuitamente per la buona riuscita del torneo, la famiglia del Trofeo “Dossena” ha deciso di rinunciare al momento conviviale offerto nel 2016

La donazione del Trofeo “Dossena” è stata consegnata dal presidente Sacchi nelle mani del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, un vero uomo di sport, allenatore di calcio fino alla Serie D, e del presidente della A.S.D. Amatrice, Tito Capriccioli.

“Dopo aver visto con i miei occhi quanto sia ancora tragica la situazione della comunità di Amatrice a più di un anno dal terremoto, sono lieto e orgoglioso della scelta del Trofeo “Dossena” di aver rinunciato alla Cena di Natale 2016”, ci ha raccontato il presidente Angelo Sacchi, “Gli edifici sono ancora diroccati, le infrastrutture completamente rovinate e la popolazione vive ancora in condizioni precarie: sembra che il terremoto sia arrivato proprio ieri. C’è ancora tanto bisogno di iniziative in favore delle popolazioni terremotare, soprattutto ora che si sono spenti i riflettori delle televisioni e dei media su Amatrice: mi auguro che come il “Dossena” ci siano anche altri enti e società sensibili rispetto a questa causa”.

“In passato ho avuto modo di conoscere realtà difficili anche in Albania e in altri Paesi, ma ad Amatrice è diverso: semplicemente non esiste più. Le transenne delimitano l’accesso consentito solo con permesso dell’Esercito Italiano: là dove la via principale era il cuore di Amatrice, oggi restano solo macerie”, ci spiega Sacchi.

Ha resistito, invece, il campanile con l’orologio: segna ancora le 3.36, ora esatta del terremoto del 24 agosto 2016: “È un segno importante per la popolazione: l’immagine costante di un ricordo doloroso, ma anche il monito e lo stimolo a restare in piedi e guardare con forza al futuro, anche in una situazione ancora drammatica”.

 

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