Un foglio per amico, l’urban soul visto da Crema con Mr Kast

Un foglio per amico, l’urban soul visto da Crema con Mr Kast

Come promesso proseguiamo l’ascolto dei dischi in free download presenti sul sito Creamtales.it. Una cinquantina di produzioni legate al mondo rap e hiphop cremasche dal 2002 al 2019 circa. Ascolti del tutto casuali i nostri, per farci una idea da vecchi di cosa gira nelle cantine e nei locali cremaschi. Dopo aver dato un ascolto alla compilation Cream tales passiamo all’ascolto di qualche singolo autore. Il primo è giocoforza quello che ci ha fatto arrivare da queste parti.

Mister Kast, al secolo Christian Clerici, nato a Crema il 12 agosto del 1995 ma orgogliosamente (come dice anche il nome) castelleonese. Membro della Kobra Crew (cercheremo di parlare anche delle crew presto… il tempo di orientarci un po’ meglio) ha già prodotto diversi dischi. Come tutti i rapper ha iniziato giovanissimo a produrre musica, attorno ai 14 anni.

Il disco che abbiamo ascoltato si intitola Un foglio per amico (scaricalo QUI)è datato 2017 e crediamo sia la sua ultima per ora produzione, sul sito è presente anche This is real del 2011. Il disco si apre con Preambolo, che ha un flow che lascia a bocca aperta per la velocità di esecuzione e la precisione delle parole e delle rime, e si chiude con Epilogo, che altro non è che una citazione da Trainspotting. In mezzo nove pezzi di pregevole fattura.

L’aria che tira la si percepisce sin dal brano che da il titolo al disco (con un featuring di Gab). Ovvero melodie urban soul e r&b a piene mani. I ritornelli killer si sprecano così come le sonorità da dance floor anni ’90, che pare di stare allo Zang alle 3 di notte nel 1995. In Fatti così echeggiano i Casino Royale di Sempre più vicini. Anche il ripetuto riff di pianoforte di Per ognuno sa molto di quegli anni lì.

Discorso diverso per quel che riguarda Chakra, con un doppio featuring di Pregioman e Gold1 dove il ritmo del testo aumenta parecchio e il beat è piuttosto ipnotico alla Murubutu salvo poi sfociare in un ritornello molto più soft, ed è la prima parte di una canzone che poi si ritrova sul disco Se tornassi sui miei passi, con cui abbiamo aperto il nostro excursus on questo mondo. Spirit ha un andamento ondivago e leggermente reggante e contiene un campione di un pezzo che conosco, ma maledizione non riesco a individuare (spero che il diretto interessato magari legga il pezzo e me lo sveli lui). I rimandi e le citazioni proseguono un po’ dappertutto. Un brano strano ha un attacco che mi fa venire alla mente Jamiroquai, Grafomania ha un featuring di Core molto ben fatto e distante dal suo stile.

Insomma un gran bel disco, prodotto in maniera impeccabile da varie mani (i produttori dei vari pezzi sono riportati nel titolo del brano). Prossima tappa i questo giro tra un paio di giorni Sindrome di Tuorette di Pregioman, che sottolineiamo aveva intitolato un disco così nel 2009… ben 8 anni prima che in titolo molto simile, con gioco di parole, lo torasse fuori il fenomeno Willie Peyote (nel suo caso Sindrome di Tôret citando le sue origini piemontesi).

Emanuele Mandelli

 

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