A Livorno, in piazza 2 Giugno, a pochi passi dal centro storico della città toscana, c’è la sede di un club davvero molto speciale, appassionato e specializzato in motori antichi e vecchie carrozzerie. Si tratta del Topolino Club Livorno, diretto dal presidente Carlo Giusti. È questa la sede storica dove, a partire dal 2001, i soci si riuniscono e vivono insieme la loro passione per queste automobili dalle sagome davvero inconfondibili, che annoverano anche una Fiat 500C Belvedere grigia e una Innocenti Mini Cooper.
L’eleganza e l’epoca non sono mai andate così d’accordo quando si parla delle automobili di questo club, davvero difficili da trovare in circolazione. Per esempio con un po’ di ricerca online si possono trovare delle Austin su autoscout24, permettendo agli appassionati di trovare l’occasione adatta per coltivare la loro passione ma, si sa, trovare una auto datata è relativamente facile, bisogna poi valutarne le condizioni.
Non solo macchine e motori d’epoca, al Topolino Club, ma anche un piccolo museo, ricavato da un’ala della sede, dove è possibile trovare tante piccole, grandi meraviglie. Si tratta dell’archivio, che premuroso conserva ogni memoria dell’associazione e curato interamente da Giuseppe Giovannetti. Si tratta del presidente storico del Topolino Club Livorno, in carica dal 1983 fino al 2008, che da sempre è stato responsabile di questa biblioteca così cara all’associazione.
Considerando che l’Associazione si è costituita nel 1980, si può dire che Giovannetti l’ha praticamente vista nascere, aiutandola a radicarsi sul territorio, dove l’Associazione vanta una grande presenza, contando 300 soci, di cui la maggior parte di Livorno e provincia.
Frugando tra gli scaffali dell’archivio, si possono persino trovare i libretti d’uso e manutenzione delle varie vetture, veri gioiellini nel settore delle auto d’epoca, con i loro dettagli impeccabili ed estremamente curati, ricchi di fotografie e spiegazioni utili, molto più comprensibili e quasi migliori dei loro “alter ego” attuali. Ovviamente non si tratta solo di pezzi da collezione, ma di libretti illustrativi che possono ancora tornare molto utili per informarsi sul funzionamento della propria vettura d’epoca, su come può funzionare la sostituzione di un pezzo, o qualsiasi altra piccola curiosità.
Ci sono poi riviste come “Ruote classiche” i vecchi giornalini Fiat, con le loro copertine d’arte, illustrate da nomi come Plinio Codognato. Dei veri pezzi da collezione. Il pezzo più antico è “La metà del mondo vista da un’automobile”, che risale addirittura al 1908 e che racconta, con un formato davvero all’avanguardia per il tempo e molte fotografie, le avventure di cinque automobili che nel 1907 corsero la Pechino-Parigi in 60 giorni.
Monica Fabrizi