Una interrogazione parlamentare per regolamentare la pesca sul Po

Una interrogazione parlamentare per regolamentare la pesca sul Po

Franco Bordo, Deputato di Sinistra Italiana, ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze riguardo alla regolamentazione di attività commerciali relative alla pesca sul fiume Po.

«Nei territori cremonese, parmigiano e piacentino vi è una significativa presenza di imbarcazioni che navigano sul Po», spiega Bordo. «Le persone imbarcate cambiano settimanalmente, mentre i mezzi natanti sono sempre gli stessi, quindi si presume un’attività di noleggio con e senza conduttore, in quanto le persone imbarcate non possono essere i possessori o gli intestatari del natante. Ciò, di fatto, configura un’attività commerciale che sfrutta le risorse fluviali e che pare non risulti conosciuta agli organi di vigilanza».

«Il noleggio imbarcazioni in Lombardia e in Emilia Romagna è regolato come segue: licenza per noleggio rilasciata dal Comune, iscrizione delle imbarcazioni al RUDLN, licenza di navigazione rilasciata dall’ufficio navigazione della motorizzazione, obbligo di applicazione sulla prua delle imbarcazioni, su entrambi i lati, della ragione sociale dell’azienda del club o dell’Associazione, obbligo dell’applicazione su entrambi i lati della barca del numero di matricola rilasciato dall’Ente Regionale Porti, Registrazione su apposito registro degli occupanti l’imbarcazione con data e ora di partenza e di arrivo», aggiunge il parlamentare. «Sul fiume, queste “organizzazioni” sembrano essersi divise il territorio con concessioni di pesca virtuali. Le attività in oggetto risultano in alcuni comuni dell’asta del fiume, tra cui quelle a Torricella di Sissa (PR), con circa 7/9 barche da circa 10 anni, e a Cremona, con 6/7 barche da circa 5 anni. L’attività di noleggio imbarcazioni è svolta da marzo a novembre in maniera continuativa. Navigando sui siti internet di tali realtà si può facilmente dedurre che ogni barca è affittata settimanalmente a due o tre persone a circa € 1000».

«Chiedo dunque al Ministero interpellato quali opportune verifiche intenda effettuare affinché si faccia luce su tali attività, al fine di ottenere un quadro d’insieme della situazione e in merito alla posizione non solo reddituale e fiscale, ma anche operativa e settoriale, delle attività sopraccitate. Come Sinistra Italiana siamo favorevoli alla valorizzazione del fiume e alle attività di pesca, come volano di sviluppo e turismo; ma certamente tali attività vanno regolamentate e gli attori in gioco devono garantirne la trasparenza», conclude Franco Bordo.

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