Una maglia autografata dai calciatori dell’Unione Sportiva Cremonese al campo di concentramento di Mauthausen-Gusen? Assolutamente sì (come ha evidenziato, giustamente, il quotidiano La Provincia, nella versione On Line) e il cimelio, arriverà in occasione del “Viaggio della Memoria” promosso dalla Rete Scuole Superiori – Progetto Memoria e supportato dalla Provincia di Cremona. L’iniziativa, caldeggiata giustamente dal presidente dell’amministrazione Roberto Mariani, coinvolge 520 studenti delle scuole superiori della provincia, iniziato lo scorso 26 marzo. Ah, il gesto, carico di significato si ispira al libro (da leggere) “Il mediano di Mauthausen” di Francesco Veltri, volume che racconta la storia di Vittorio Staccione, ex calciatore della Cremonese e vittima della ferocia nazista, morto il 16 marzo 1945, nel lager di Gusen. Nato a Torino il 9 aprile 1904 da una famiglia operaia, Staccione nel 1924/25 vestì la maglia grigiorossa della Cremonese, disputando 25 partite nel campionato di Prima Divisione Nord. Concluse la carriera sportiva nel 1934, tornando poi a lavorare come operaio alla Fiat e maturò il suo convinto e attivista antifascismo E pagò a caro prezzo il suo attivismo, con l’arresto le ferite non curate, ironia della sorte. pochi giorni prima della liberazione. Giustamente Cremona ha ricordato la sua figura con una targa, esposta dal 2015 allo Stadio “Giovanni Zini”, realizzata da maestro Mario Coppetti, partigiano e scultore, con la seguente scritta: “Simbolo dello sport come impegno civile, sociale e politico, giocò da protagonista nei campi della vita per la libertà e la fratellanza degli uomini”.
stfano mauri