Videoton, il portiere Stefano Mussi parla del via del campionato

Videoton, il portiere Stefano Mussi parla del via del campionato

Giovani protagonisti alla ribalta. I ragazzi in casa Videoton crescono a vista d’occhio, proprio come il portiere Stefano Mussi, alla sua seconda stagione in rossoblu, che ha sostituito alla grande l’assenza di Alessandro Sardi durante il match d’esordio in campionato. Un match da protagonista per Mussi, impreziosito da parate decisive nel primo tempo, un tiro libero neutralizzato da campione e altri salvataggi anche nella ripresa; purtroppo sono mancati solo la tenuta di squadra nel finale e i tre punti. Abbiamo voluto conoscere più da vicino il giovane portiere del Videoton.

Ciao Stefano, sei reduce da una grande prova di venerdì in campionato. Quando hai saputo che saresti partito titolare?

“Il forfait di Sardi è arrivato a causa di un imprevisto dell’ultimo minuto e anche io ho saputo appena cinque minuti prima di gara che avrei giocato con la maglia numero uno”.

Che sensazioni hai provato in quei momenti?

“Tantissima emozione, naturalmente, ma sono riuscito a incanalare la tensione in adrenalina per la mia prestazione. È stato fondamentale sentire la fiducia del mister e dei miei compagni, che ringrazio molto”.

Con i guanti hai sempre avuto un feeling particolare: la tua carriera inizia da piccolissimo.

“Ho sempre avuto la vocazione di fare il portiere: ho iniziato, come molti, con il calcio a undici. Nove anni di settore giovanile nell’Ombriano Aurora e due stagioni alla Soresinese, tra cui una bellissima annata negli Juniores Regionali Fascia A. Questa è la mia seconda stagione con il Videoton Crema e ne sono felicissimo”.

Come sei passato dal calcio a undici alle porte 3x2metri del calcio a cinque?

“Mentre giocavo a calcio, disputavo con gli amici anche il campionato CSI di calcio a cinque con gli amici dell’Atalantina. All’ultima giornata della regular season avevamo incontrato la formazione CSI del Videoton, allenata da Francesco Bozzi, che mi chiese di provare con la prima squadra FIGC. Nacque tutto da quell’invito: mi divertii molto con i nuovi allenamenti e mi scoprii che nella porta ridotta mi ci trovavo”.

Sei giovane, ma hai già mostrato qualità importanti. Eppure il ruolo di titolare non è in discussione per la presenza di un mito dal nome di Alessandro Sardi. Come vivi il ruolo di sostituto?

“Ale Sardi è come un secondo allenatore per me: durante gli allenamenti e le partite continua a darmi consigli che cerco di mettere in pratica. Mi alleno al massimo in ogni seduta per migliorare e farmi trovare pronto all’occorrenza. Per me non è assolutamente un concorrente, anzi! Mi ritengo fortunato a potermi allenare con un portiere come lui: a scuola da Sardi si impara tantissimo!”.

E tanto hai già imparato: la prestazione che hai sfornato con la Vimercatese Oreno è stata davvero sopra le righe.

“Ho fatto del mio meglio, come tutta la squadra per tutto l’arco del match, anche se non è stata una gara facile. Tra squalifiche e assenze, eravamo un po’ limitati nelle rotazioni. Abbiamo compiuto uno sforzo importante dopo l’espulsione, ma l’abbiamo pagato nel finale”.

I tuoi interventi sono stati decisivi, però: parate importanti nella ripresa e un tiro libero neutralizzato nel primo tempo. Che strategia hai usato?

“Ho cercato di mantenere la concentrazione, provando anche a distrarre il loro specialista. Cercavo i suoi occhi per cercare di capire da che lato avrebbe calciato, ma devo confessare che non mi hanno detto più di tanto: mi sono affidato all’istinto ed è andata bene così”.

 

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