Come tenere sotto controllo lo stato della marmitta catalitica della nostra auto

Come tenere sotto controllo lo stato della marmitta catalitica della nostra auto

L’immagine del catalizzatore è tratta dal sito web pezzidiricambio24.it

La manutenzione delle nostre auto è una pratica di mantenimento degli standard di comfort e sicurezza dei mezzi a cui ci siamo abituati da anni tutti. È entrato ormai nella pratica normale periodicamente sostituire olio, candele, pastiglia dei freni ed effettuare altri interventi di manutenzione ordinaria. Ma c’è un componente delle nostre auto che ormai è in dotazione comune a cui si tende a prestare poca attenzione. Stiamo parlando della marmitta catalitica. Cosa si intende quando si parla di catalizzatore? La marmitta catalitica a tre vie di cui la maggior parte delle autovetture è dotata un dispositivo a tre vie che serve per ridurre le emissioni di parti inquinanti. Si definiscono a tre vie in quanto abbattono le emissioni d CO, VOC, NOx.

All’interno dei dispositivi si trovano due diversi tipi di catalizzatori che vengono chiamati di riduzione e di ossidazione. Si tratta di elementi costituiti da una struttura in ceramica rivestita di un catalizzatore metallico tipo rodio o palladio. Questi elementi fanno parte del sistema di scarico della vettura e agiscono recuperando gli ossidi di azoto e utilizzo dell’ossigeno per la postcombustione di monossido di carbonio e degli idrocarburi incombusti. Ma quanto durano questi elementi? E vanno sostituiti? Solitamente si tende a pensare che la durata di esercizio di un catalizzatore sia di 250 mila chilometri.

Durata che va oltre la vita media di una vettura. Ma non è sempre così. Anzi molto spesso l’elemento si altera molto molto prima di questa soglia. La durata media reale calcolata è di 100/150 mila chilometri. Problema che può verificarsi per svariati motivi ma principalmente si tratta di contaminazione da impurità derivanti dalla benzina di bassa qualità o quando i cilindri del motore mancano di compressione. Questo avviene con maggior incisione nei motori diesel, poiché hanno un regime termico più basso di quelli a benzina. Normalmente il guasto del catalizzatore dovrebbe venire indicato da una apposita spia sul cruscotto dell’auto.

Quali possono essere i sintomi di un catalizzatore difettoso? Sono parecchio ecco i più comuni: spegnimento del motore in folle, avviamento difficoltoso, gas di scarico di colore blu o grigio-bluastro, prestazioni inferiori durante l’accelerazione, rumori estranei durante il funzionamento del sistema di scarico, spia “Check Engine” sul cruscotto accesa, aumento notevole del consumo di carburante, odore di solfuro di idrogeno durante il funzionamento del sistema di scarico, scollature meccaniche sulla carcassa. In questi casi occorrerebbe intervenire immediatamente per sostituire il pezzo.

Conviene sempre procedere ad un’ispezione presso un meccanico poiché l’operazione richiede sia attrezzature che competenze specifiche. In maniera indipendente è possibile valutare solo l’aspetto esterno del dispositivo. I vari componenti del dispositivo dovrebbero avere l’aspetto di quelli che mostriamo in figura.

 

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