ERCAM, incontro di approfondimento con i consiglieri comunali sulla Ricerca Operativa del prof. Righini

ERCAM, incontro di approfondimento con i consiglieri comunali sulla Ricerca Operativa del prof. Righini

Nei giorni scorsi in sala dei Ricevimenti si è tenuto l’incontro che il Consiglio Comunale di Crema aveva richiesto per approfondire il progetto Ercam (anagramma di Crema, e acronimo di European Research Center For Applied Mathematics), una possibile evoluzione della presenza universitaria nel Cremasco. Crema è già da anni riferimento per la Ricerca Operativa e la Matematica Applicata, grazie al lavoro del prof. Giovanni Righini, ordinario dell’Università Statale di Milano, che da anni coordina un gruppo di Ricerca Operativa Cremasco che è il più numeroso a livello nazionale e vanta moltissimi successi e collaborazioni con grandi aziende su progetti innovativi.

Per tale ragione, nell’ambito delle valutazioni e degli approfondimenti sul futuro della presenza universitaria a Crema, l’Associazione Cremasca Studi Universitari (ACSU), presieduta dal sindaco di Crema Stefania Bonaldi, ha incaricato il prof. Righini di sviluppare una progettualità su ricerca e didattica in Ricerca Operativa e Matematica Applicata, da avviare presso la sede universitaria di via Bramante. Acsu ha promosso la costituzione di un team di persone che, per chiare e complementari competenze in materia, hanno affiancato il prof. Righini nella definizione del progetto, anche su un piano gestionale, operativo e di sostenibilità finanziaria. Si tratta di Ilaria Massari, direttore di Reindustria, Dino Martinazzoli, manager e consulente aziendale, AU di Cremasca Servizi Srl, Andrea Bergami, consigliere comunale, consulente e formatore, Marco Degli Angeli, consigliere regionale, project manager laureatosi in informatica proprio a Crema e Marco Cavalli, consigliere di re industria e direttore di CNA.

Il progetto elaborato dal team è stato illustrato nel dettaglio ieri sera ai consiglieri comunali di Crema, dopo una breve introduzione del Sindaco Bonaldi. Esso prevede il consolidamento a Crema di un vero e proprio Polo di Ricerca Operativa e Matematica Applicata, sotto forma di una autonoma Fondazione, che si convenzionerebbe poi con aziende di calibro nazionale, molte delle quali, contattate dal prof. Righini, hanno già formalizzato manifestazioni di interesse in tal senso. Al contempo, attraverso una formula innovativa di convenzionamento con più atenei lombardi, il progetto intenderebbe fare partire a Crema anche la didattica, con il primo corso universitario italiano in Ricerca Operativa (attualmente la ricerca operativa, non ha in Italia, diversamente dal nord Europa, la dignità di una facoltà universitaria dedicata: è solo un corso complementare nelle facoltà di ingegneria o di economia e commercio).

L’avvio di un progetto così ambizioso richiede il sostegno e l’ingaggio del Territorio, e non è un caso che il concept sia già stato illustrato ai sindaci dell’Area omogenea Cremasca il 18 marzo scorso, alla presenza dei Consiglieri regionali, sia approdato al Tavolo Provinciale per la competitività territoriale che lo ha fatto proprio e sia stato inserito anche nel nuovo AQST (accordo quadro di sviluppo territoriale) che sarà sottoscritto il prossimo autunno con Regione Lombardia per il Territorio della Provincia di Cremona. L’intuizione è stata altresì recepita nel Masterplan 3C elaborato dallo Studio Ambrosetti per il nostro Territorio, documento che dedica interessanti riflessioni alle professioni del futuro, nelle quali spiccano numerosi profili legati alla c.d. data science.

Il sostegno e l’ingaggio debbono necessariamente coinvolgere Regione Lombardia, per finanziare l’attività di ricerca che si intende insediare, e gli Atenei per il convenzionamento e la didattica, per tale regione il progetto è già stato illustrato nei mesi scorsi al rettore di UniMI prof. Elio Franzini e al rettore di UniBg prof. Remo Morzenti Pellegrino e sarà nuovamente esaminato dagli atenei lombardi nelle prossime settimane. Al contempo anche in ragione di impegni assunti dal Consiglio Regionale Lombardo per finanziare, promuovere e implementare la creazione di Centri di Ricerca e Alta Formazione sul territorio, il 7 maggio scorso ACSU e il team di studio, accompagnati dai consiglieri regionali Degli Angeli, Piloni e Lena, hanno illustrato il progetto agli assessori regionali Sala (Ricerca) e Rizzoli (Formazione). In tale occasione gli assessori hanno manifestato interesse e disponibilità all’approfondimento, nonché impegno a facilitare anche un incontro con il MIUR e il ministro Bussetti. “L’annuncio di queste ore dell’on. Claudia Gobbato rispetto ad un incontro con il Ministro dell’Istruzione e della Ricerca già nelle prossime settimane è un’ottima notizia”, commenta il sindaco Stefania Bonaldi, “segno di un fattivo interessamento che vede coinvolto in modo trasversale tutto il territorio, circostanza che l’Associazione Cremasca Studi Universitari, che presiedo, da sempre auspica, nella consapevolezza che sono in gioco obiettivi strategici del cui raggiungimento tutti dobbiamo farci carico, secondo il nostro ruolo”.

L’incontro di approfondimento di ieri sera ha consentito anche ai consiglieri comunali di entrare nel merito del progetto, delle sue condizioni di fattibilità (strettamente legate alla disponibilità di Regione Lombardia e degli Atenei) e anche del piano dei costi, stimati, nella fase di avvio, in un milione di euro l’anno. Può sembrare un importo significativo, ma se si considera che solo per il progetto AD.COM, che coinvolge il laboratorio di Ricerca operativa di Crema, cinque aziende della Cosmesi e Reindustria come capofila, hanno raccolto 4,5 milioni di euro in meno di cinque anni, si comprende che non si tratta di richieste pretenziose; peraltro che tali risorse andrebbero a sostenere una progettualità unica, con un vero e proprio corso universitario dal respiro internazionale e ricadute su vastissima scala.

A corollario dell’illustrazione, un breve confronto fra i consiglieri comunali ha riguardato il tema della riqualificazione dell’immobile (di proprietà indivisa fra Comune di Crema e Provincia di Cremona) e l’idea di un possibile campus universitario alla Pierina, che però può prendere corpo solo ed esclusivamente nell’ipotesi che vi siano garanzie ed impegni a lunga gittata circa la presenza universitaria sul territorio.

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