Fabio Bergamaschi mi consenta: lei è sicuramente un bravo politico, ma i Tortelli Cremaschi con l’acqua non si possono vedere, sentire e mangiare, no?
Ti piacciono i Tortelli Cremaschi? Con che vino li abbini se li mangi ovviamente?
Amo i tortelli cremaschi dall’infanzia, da quando con mia nonna Angela ci si metteva nel tinello a stendere insieme la pasta con la macchinetta, a preparare l’impasto, ad assaggiarlo, talvolta di nascosto, prima di pizzicare i bordi per chiuderli, dopo essere passati dalla drogheria di Pierino e Amilcare Cazzamalli di piazza Giovanni XXIII a comprare gli amaretti, l’uva sultanina, i biscotti mostaccini e tutto il necessario che usciva dai cassettoni di legno scuro alle pareti del negozio. Se oggi li amo ancora così tanto è anche per quel sapore antico che deriva dall’ingrediente speciale del ricordo, della tradizione familiare, del legame primitivo, indissolubile, con questa città e le sue generazioni. Un sapore che gusto pieno come da bambino, accompagnandolo solo con l’acqua.